Guardia Lombardi, cittadinanza alla memoria di Pietro Di Biasi

Eccellente cardiochirurgo, affermatosi al Nord e prematuramente scomparso nel 2012

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L'evento

Guardia Lombardi.  

Era bravissimo, competente, generoso. Ha incarnato i valori della sua terra, l'Irpinia, con orgoglio, portandoli in giro per il mondo. E grazie alla sua professione, il cardiochirurgo, ha potuto aiutare tanti pazienti, sia al Sud che al Nord, nelle trasferte a Milano, dove lui operava. Per questo Guardia, il paese d'origine della sua famiglia, nel cui cimitero è sepolto accanto ai genitori, non l'ha mai dimenticato e, a distanza di dieci anni dalla morte, il 2 agosto, alle 18, nella sala “Giosuè Bianco “ presso l’ex Municipio, conferirà la cittadinanza onoraria alla memoria a Pietro Di Biasi, scomparso a 49 anni, nel 2012, per una patologia oncologica che l'ha stroncato in pochi mesi. La sua lezione di vita, però, è intatta e il suo ricordo vivissimo, come se il “dottor Pietro” fosse sempre presente.

Un filo rosso che corre dalla metropoli di Milan alle montagne irpine di Guardia, di cui Di Biasi era innamorato. Il sindaco Francescantonio Siconolfi usa parole commosse: “Gli uomini che in vita brillano e si spendono per gli altri, non muoiono mai”. “Purtroppo – prosegue Siconolfi - non ho avuto il piacere e l'onore di conoscere personalmente il noto cardiochirurgo Pietro Di Biasi, ma le persone buone d'animo, gentili e generose, oltre che brillanti professionalmente, sono e rimarranno nel cuore di tutti, non solo di chi ha avuto la fortuna di essere loro amico. Il suo operato e il suo impegno professionale, il suo talento e la  passione per la cardiochirurgia, nota sin dai primi anni della sua carriera, hanno raggiunto le vette  le più alte perché  hanno toccato gli animi dei pazienti che ancora oggi lo piangono. Rammaricato dalla sua prematura scomparsa, dopo dieci anni per noi tutti è un onore concedere questa onorificenza al dottor Pietro Di Biasi”. Una persona di grande fama e bontà – conclude - non può che essere ricordata sempre”.

L'esempio di Di Biasi ha generato molti altri frutti. Li ricorda Maurizio Di Biasi, fratello di Pietro, che oggi dirige la Cardiologia interventistica dell’Ospedale Sacco di Milano, un'altra eccellenza nella sanità pubblica lombarda: un esempio luminoso è  l’associazione no-profit "Pietro Di Biasi – Amici del cuore", fondata appunto dal fratello Maurizio, che opera anche nel Legnanese con iniziative come convegni, formazione medica, consulti on line.

“Pietro – continua il fratello Maurizio  – era sempre pronto a inventarsi nuove imprese, un passo avanti rispetto alla realtà. Era un cardiochirurgo nato, studiava e studiava per portare in ospedale interventi complessi e innovativi. Il suo esempio rappresenterà sempre la mia forza. Continuiamo a camminare insieme”.

Una carriera in rapida ascesa, quella di Pietro Di Biasi. Il fratello Maurizio ne ripercorre le tappe: “Laureato in Medicina e specializzato in Chirurgia toracica alla Federico II di Napoli, poi in Cardiochirurgia all'Università di Milano, sempre con il massimo dei voti, entrò giovanissimo nella Divisione di cardiochirurgia dell'ospedale Sacco di Milano, diretta dal professor Santoli, dove lavorò per tredici anni”. 

Un percorso a tempo di record, “come quando vinse il concorso per assistente in cardiochirurgia e diventò l'assistente più giovane d'Italia”. Poi il premio Donatelli-De Gasperis per il miglior lavoro in cardiochirurgia, la nomina a delegato della Società polispecialistica italiana di giovani chirurghi.  Nel 1997, a 36 anni, si trasferì dal Sacco al nuovo centro di Cardiochirurgia dell''Irccs MultiMedica, che contribuì a fondare. Ma era sempre alla ricerca di nuove sfide e nuovi stimoli: così – continua il fratello Maurizio -  “passò all'ospedale di  Legnano, un'ennesima prova professionale, interrotta purtroppo  dalla tragedia della malattia, che affrontò con coraggio, nonostante, da medico, fosse perfettamente consapevole della prognosi. Era innamorato della sua famiglia e cercava di proteggere i figli piccoli, Rocco e Laura”.

Il 2 agosto è alle porte. Amici, colleghi e familiari saranno riuniti assieme, a Guardia, per rendere omaggio a Pietro, con la cittadinanza onoraria: “Lui da lassù ci vede – conclude Maurizio Di Biasi - e di certo ci è vicino e ci saluta con il suo stupendo sorriso”.