Derisione del corpo: fenomeno in rapida diffusione da non sottovalutare

Il body shaming. Vittima colpevolizzata, indotta alla vergogna e in casi estremi anche al suicidio

derisione del corpo fenomeno in rapida diffusione da non sottovalutare

Ecco un'interessante riflessione della sociologa Mercedes Russo su questa tematica di grande attualità...

Avellino.  

Il body shaming o derisione del corpo è l'atto di deridere e/o discriminare una persona per il suo aspetto fisico. Quasi qualsiasi caratteristica fisica umana può essere presa di mira: l'adiposità o la magrezza, la statura, la presenza, l'assenza o la cura della peluria corporea, il colore dei capelli, la calvizie e l'acconciatura, la forma e le dimensioni del pene, del seno, del bacino o del sedere, la muscolatura, la presenza o meno di tatuaggi o piercing, o anche malattie e disturbi considerati antiestetici come l'acne e la psoriasi.

Il corpo della vittima è al contrario considerato anormale, nonostante sia in genere più simile a quello della maggioranza della popolazione rispetto al modello estetico, e la vittima viene colpevolizzata e indotta alla vergogna, riducendone l'autostima e conducendola potenzialmente a problemi come disturbi alimentari, ansia, depressione e, in casi estremi, al suicidio.

La derisione del corpo può colpire entrambi i sessi: gli uomini sono spesso soggetti a discriminazioni per le dimensioni del pene e la muscolatura, le donne per le dimensioni e la forma di seni, fianchi e natiche. Sono particolarmente soggetti al body shaming gli adolescenti, a causa della ricerca di accettazione sociale e dei cambiamenti fisici legati all'età, e le donne in post-parto. Il body shaming può essere aggravato dalla diffusione di modelli estetici nei mass media e nei social media e può sfociare in forme di bullismo e cyberbullismo.

Fenomeno di grande importanza e rapida diffusione che sta mettendo a dura prova la vita sociale di tanti giovani ma anche fasce più adulte o deboli, spingendo gli stessi a commettere atti involontari o all'isolamento sociale. Diffuso in ogni dove, ma soprattutto ultimamente in ambito lavorativo, e utilizzato ai fini discriminatori.