Un solo trattamento per più malattie grazie ai nuovi antidiabetici: ecco come

Questi agonisti del GLP-1, prescritti contro il diabete di tipo 2, sono efficaci contro l'obesità

un solo trattamento per piu malattie grazie ai nuovi antidiabetici ecco come

Uno studio, apparso nella prestigiosa rivista scientifica “Nature” rivela che questi trattamenti potrebbero essere efficaci in non meno di 42 malattie croniche quali ad esempio le malattie cardiovascolari, le malattie dell'apparato respiratorio...

Avellino.  

Si potrà un giorno prescrivere un solo trattamento per curare il diabete, l’obesità, le malattie cardiovascolari, le dipendenze, e la demenza? I nuovi antidiabetici (liraglutide, dulaglutide, semaglutide, tirzepatide, etc.) suscitano particolare interesse. Questi agonisti del GLP-1, inizialmente prescritti per lottare contro il diabete di tipo 2, si sono dimostrati efficaci anche per curare l’obesità. Ma uno studio, apparso nella metà di gennaio 2025 nella prestigiosa rivista scientifica “Nature” rivela che questi trattamenti potrebbero essere efficaci in non meno di 42 malattie croniche quali ad esempio le malattie cardiovascolari, le malattie dell’apparato respiratorio, l’Alzheimer, etc.

Per arrivare a queste conclusioni dei ricercatori della “Washington University” hanno osservato i dati della salute di quasi 2,5 milioni di Americani. Si trattava precisamente di ex combattenti, tutti diabetici trattati con cure diverse. Tra costoro 216.000 hanno beneficiato di questi agonisti del GLP-1. In paragone con i trattamenti abituali, l’impiego degli agonisti del GLP-1 è associato ad un rischio ridotto di tossicomania e di disturbi psicotici, di convulsioni, di disturbi neuro-cognitivi come l’Alzheimer e la demenza, di disturbi della coagulazione, di malattie cardiovascolari, infettive, e respiratorie. Degli studi più datati confermavano che questi trattamenti del diabete avevano una grande efficacia riguardo alla perdita di peso. Ricordiamo che l’obesità rappresenta la piattaforma di complicazioni quali le malattie cardiovascolari, epatiche, renali, respiratorie, articolari, dermatologiche, e neoplastiche.

Bisogna però tener conto che parliamo di uno studio di osservazione, senza gruppo placebo, e del fatto che si tratta di ex militari nei quali non sono state rispettate le quote legate al sesso, all’età, e allo stato di salute. Riguardo all’Alzheimer possiamo dire che gli agonisti del GLP-1 regolano la risposta anti-infiammatoria nel sistema nervoso centrale modulando le citochine. In effetti si riduce l’accumulo delle placche beta-amiloidi e migliora la trasmissione delle sinapsi. Bisogna comunque sottolineare i possibili effetti secondari di questi farmaci come i disturbi intestinali, un calo di pressione arteriosa, una nefrite interstiziale, una calcolosi renale, e una pancreatite. Pertanto è necessaria la prudenza nelle prescrizioni, con controlli clinici e di laboratorio prima, durante e dopo ogni trattamento.

L'autore è Medico-Endocrinologo