La sindaca Laura Nargi a pochi giorni dal Consiglio comunale che dovrà decretare le sorti dell'amministrazione, tuona contro coloro che hanno ostacolato o che vogliono ostacolare l'impegno e il lavoro della sua Giunta e quindi non appoggiare il patto per Avellino che servirebbe ad evitare il commissario.
Avellino merita rispetto, ha detto a margine di una conferenza stampa in cui ha presentato il nuovo sito istituzionale del Comune
“Avellino merita rispetto. Stiamo andando incontro a un anno di commissariamento per cosa? Per chi per un anno ha bloccato l’azione amministrativa per personalismi, per ambizioni personali, dall’altra parte invece c’è chi si vuole riposizionare in un partito, perché ancora non ha digerito la scoppola delle elezioni e quindi parla un politichese che ormai non rappresenta più nessuno, un politichese stantio, di persone che rappresentano solo se stesse, di persone che stanno minacciando consiglieri liberi. Ogni giorno stanno facendo terrorismo politico.
Io sono serena, seppur rammaricata per tutto quello che in queste settimane sta accadendo. Ho fatto quello che era nelle mie possibilità, ho provato per mesi e mesi a dialogare con chi dialogare non voleva, con chi pensava solo alle sue ambizioni personali, con chi voleva ritornare sul trono.
E quindi, tutto questo che ho fatto lo dovevo alla città, lo dovevo ai consiglieri che mi hanno sostenuta, lo dovevo purtroppo anche agli assessori che sono andati via, ma non hanno colpe né loro e né io. Noi siamo stati vittime di una manovra contro la città. La mia scelta – dicono - è stata coraggiosa. Io non credo che sia stata solo coraggiosa, è una scelta che ho fatto di coerenza. Coerenza con i miei principi.
E' vero che avevo la stessa idea di città quella che condividevo e che ho condiviso nel 2019, ma i metodi sono completamente diversi. Mi sono sempre aperta io alle opposizioni, mi sono sempre aperta alla città, al dialogo, alla partecipazione di tutti e di tutte le forze, quindi quello che mi volevano fare era escludere una parte di città e io mi sono rifiutata. Per questo noi ci siamo scontrati, per questo mio modo di amministrare, di agire e di intendere la politica”.
