Da Ariano Irpino alla serie B: la straordinaria scalata dell’arbitro Grasso

Gianluca, 33 anni, da ieri ufficialmente assistente arbitrale Can, primo nella storia del suo paese

da ariano irpino alla serie b la straordinaria scalata dell arbitro grasso

Tutto cominciò quasi per gioco e per amore. Non aveva ancora la patente, ma aveva già una direzione chiara...

Ariano Irpino.  

Era solo un ragazzo di 17 anni quando, spinto da una passione per uno sport chiamato Calcio, decise di seguire un percorso insolito: non sognava i riflettori del grande attaccante o i cori per il gol decisivo ma il fischietto in mano e l’autorevolezza nel cuore. Gianluca ora ha 33 anni, e da ieri è ufficialmente assistente arbitrale Can, primo nella storia del suo paese, Ariano Irpino.

Tutto cominciò quasi per gioco e per amore

Non aveva ancora la patente, ma aveva già una direzione chiara. Si iscrisse, da solo, alla sezione AIA di Ariano Irpino, determinato a inseguire un sogno che nessuno, fino a quel momento, aveva mai osato sognare da quelle parti. Accanto a lui, a ogni trasferta, c’era suo padre Fiore, primo tifoso, autista, e silenzioso sostenitore. Fiore, che l’ha accompagnato con l’auto per centinaia di chilometri, tra campi polverosi e piogge battenti, finché suo figlio non ha preso a volare da solo.

Nel suo cammino non sono mancati ostacoli dolorosi

Ha subito, soprattutto nei primi anni, episodi di body shaming: commenti crudeli, sguardi giudicanti, numeri sul peso eccessivo e parole che feriscono più di un cartellino rosso. Gianluca non si è lasciato abbattere, caratteristica che l ha sempre contraddistinto. Ha reagito con allenamenti durissimi, sacrifici quotidiani e una dieta ferrea che solo chi ha una volontà di ferro poteva portare avanti. Ogni giorno è stato una sfida con sé stesso, e ogni progresso fisico era un passo in più verso la conquista del rispetto – e di quel sogno che non ha mai smesso di inseguire.

Negli anni, Gianluca ha affrontato anche paure, limiti e sacrifici

Ha preso treni e aerei da solo, ha organizzato trasferte in giro per l’Italia e ha studiato nel tempo che gli rimaneva vincendo il concorso al Comune di Ariano Irpino.  Ha rinunciato a compleanni, feste, fidanzata, vacanze, amicizie. Ha perso tanto, ma ha guadagnato una cosa che non ha prezzo: la consapevolezza di potercela fare.

Ogni trasferta, ogni partita arbitrata, ogni errore, ogni 8.30 preso e ogni lezione imparata l’hanno portato un passo più vicino al sogno. E quel sogno oggi è realtà.

Un traguardo storico, non solo per lui, ma per un’intera comunità che lo ha visto crescere, sudare e lottare.

Oggi Ariano Irpino festeggia un traguardo che profuma di fatica e riscatto. Dietro questa festa, Gianluca porta anche lutti silenziosi, dolori con cui ha imparato a convivere, che non si vedono nella foto ufficiale o nella divisa stirata, ma che pesano e danno forza, perché dietro ogni successo ci sono le ombre che lo rendono più umano.

Uomo di poche parole Gianluca. Silenzioso e concreto 

"Non ci credo nemmeno io", ha dichiarato con un sorriso emozionato. Eppure è tutto vero. Quel ragazzo che nessuno vedeva, oggi è un esempio per tanti giovani, un simbolo di caparbietà, forza e volontà di ferro. E ogni volta che entra in campo, lo fa con Ariano Irpino nel cuore. Lui racconta una storia che vale più di mille gol.