Decimo anniversario dell'ordinazione episcopale per il vescovo Sergio Melillo. In festa la diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia per questo lieto evento.
"Rendiamo grazie a Dio, per i 10 anni di ministero episcopale del nostro Vescovo Sergio Melillo. Preghiamo perché il Signore continui a sostenerlo con la sua grazia e lo accompagni ogni giorno nel suo servizio pastorale".
Sabato 9 agosto alle 18.30 la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta da Melillo nella basilica cattedrale di Ariano Irpino.
Correva il 9 agosto 2015 quando a Pontelosbergo, luogo simbolo alle porte di Ariano, vi fu il tradizionale gesto del bacio della terra che segnò l'ingresso ufficiale di Sergio Melillo da vescovo nella sia diocesi.
Nato ad Avellino il 16 novembre 1955. Nel 1983, dopo una breve esperienza lavorativa nella pubblica amministrazione, è entrato nel Pontificio Seminario Interregionale Campano di Posillipo, Napoli, dove ha conseguito la licenza in teologia dogmatica, ecclesiologia.
E’ stato ordinato presbitero il 9 settembre 1989 per la diocesi di Avellino, dove è incardinato.
Incarichi pastorali più significativi:
1989 – 1994 Parroco di Parolise e di Salza Irpina
1994 – 2002 Vicario Urbano di Avellino
2000 – 2005 Vice Direttore della Caritas Diocesana e Responsabile della Formazione del Volontariato, del Servizio Civile e dei Centri do Ascolto. Membro della Commissione Area Internazionale della Caritas Italiana.
Dal 1991 Docente di Teologia dogmatica nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Giuseppe Moscati di Avellino.
Dal 1995 Vicario parrocchiale della Cattedrale.
Dal 1997 Docente di Cultura Religiosa all’Università della Terza Età di Avellino.
Dal 2005 Vicario Generale e Moderatore della Curia.
Dal 2009 Cappellano di sua Santità.
Dal 2013 Parroco della Cattedrale.
Membro del Consiglio presbiterale e del collegio dei consultori. Già assistente ecclesiastico dell’Acr e direttore del bollettino diocesano, dal 2013 assistente ecclesiastico della Zona Hirpinia dell’Agsci. Per alcuni anni ha insegnato presso il liceo ginnasio Pietro Colletta di Avellino ed ha collaborato anche con diverse testate giornalistiche locali. Autore di alcune pubblicazioni di storia ecclesiastica locale e di carattere umanistico, filosofico e letterario.
Questo è stato il suo primo messaggio da pastore nella diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia:
Quando Sua Ecc.za il Nunzio mons. Bernardini mi ha comunicato la volontà del Santo Padre di nominarmi vostro vescovo, un turbine di emozioni mi ha avvolto. Mi sono risuonate nella mente queste parole: Sempre mi torna la tua grazia dono improvviso, e la vita ad ora ad ora maraviglia di te, Signore…(Umberto Marvardi). In me ho ripetuto: Affida al Signore la tua via, ed egli compirà la sua opera e con fiducia ho guardato al fiat di Maria: era il 13 maggio. Sono grato al Signore Gesù, volto della misericordia del Padre, e a Papa Francesco che mi manda a voi come pastore e guida. La scelta di un vescovo per la nostra Diocesi è segno amorevole del Papa per i nostri territori provati dalla perdita di istituzioni civili e per la crisi del mondo del lavoro. Posso assicurarvi che quotidianamente siete presenti nella mia preghiera in attesa di incontrarci. Saluto con grata stima il mio predecessore mons. Giovanni D’Alise che ha servito con afflato paterno la nostra Chiesa nel cammino dell’evangelizzazione. Desidero ricordare i vescovi e i sacerdoti la cui memoria è in benedizione, con particolare affetto mons. Pasquale Venezia che coltivò la mia vocazione e mi accolse nel Seminario di Avellino. Ringrazio mons. Antonio Blundo che con fiducia nel Signore ha guidato la Diocesi. Grazie di cuore per il bene profuso alla nostra Chiesa!
Rivolgo un saluto fraterno ai sacerdoti, ai diaconi, ai prossimi ordinandi, ai religiosi, alle religiose, ai seminaristi, ai fedeli dei movimenti, delle aggregazioni laicali e delle confraternite; alle famiglie, agli anziani, ai giovani, ai poveri, ai sofferenti, ai carcerati. Il mio pensiero va ai missionari originari della Diocesi tra i quali padre Giovanni Zevola e don Massimiliano Palinuro. Vi porto nel cuore! Sono consapevole dei miei limiti: “Signore tu mi conosci fino in fondo, tutto il mio presente, il mio passato e il mio futuro stanno davanti a Te come una cosa sola” (Beato J.H.Newman). Vi chiedo, fin d’ora, di sostenermi con la preghiera e di accogliermi con amicizia. La nostra Diocesi nel cuore della terra di mezzo - l’Irpinia - è territorio segnato da difficoltà per le nuove generazioni, senza lavoro e preoccupate per il loro futuro, ma è un luogo accogliente che va salvaguardato, un paesaggio con un ampio skyline che allarga il cuore, un colpo d’occhio unico che rimanda a Dio dove davvero sovviene l’Eterno. Ricerchiamo insieme il bene della nostra gente che è volitiva e con potenzialità inespresse! In spirito di collaborazione porgo un deferente saluto e rivolgo un accorato appello alle istituzioni civili e militari per perseguire insieme il bene comune in questa fase delicata della vita sociale. Noi adulti siamo figli di una generazione dove, fin dall’infanzia, veniva instillata fiducia nel futuro e a “rincorrere i sogni”: non spegniamo questa speranza nel cuore dei giovani! Carissimi, camminiamo nel nome del Signore, illuminati dalla Grazia e con la gioia del Vangelo nel cuore. Apostoli in un mondo nuovo dove l’orizzonte della vita è come “sfuocato” e tutto è condotto e imprigionato nel presente. Eppure nella società “liquida” emerge la sete di Dio e il desiderio di incontrare Gesù di Nazareth. La Chiesa non è un “organismo mondano”, non una ONG… Guidata dallo Spirito Santo, il Paraclito, dona Cristo, il Risorto. Noi, Popolo di Dio - pastori e fedeli – dobbiamo far risplendere il volto misericordioso del Padre! Sentitemi vicino amici sacerdoti, nelle vostre intense giornate colme di dialogo con Dio e ascolto della gente, fatte a volte di solitudine e stanchezza: la porta del mio cuore e della “mia” casa è sempre aperta!
Infine, rivolgo un saluto cordiale agli Eccellentissimi Vescovi della Campania, al Presidente della Conferenza Episcopale il Card. Crescenzio Sepe e al Metropolita mons. Andrea Mugione. Al mio vescovo Francesco, con il quale ho condiviso la gioia di servire la Chiesa di Avellino, un affettuoso e filiale pensiero. Lo ringrazio per la sua bella testimonianza e il
suo esempio di umile dedizione al Vangelo. Porto nel cuore i presbiteri, i diaconi, i religiosi, le religiose, i seminaristi e i fedeli della amata Chiesa di Avellino, Madre che mi ha generato alle fede. Saluto con affetto riconoscente i fedeli della mia parrocchia del Duomo e gli amici Scout dell'Agesci “Zona Hirpinia”. Affido il mio ministero episcopale, tutto me stesso e ciascuno di voi, alla bontà Misericordiosa del nostro Dio. La Vergine Maria di Valleluogo - che oggi veneriamo - e il nostro patrono S. Ottone ci benedicano e ci custodiscano!
Così salutò il lieto evento l'allora sindaco Domenico Gambacorta
"Per Ariano Irpino e per tutte le realtà della diocesi è un giorno straordinario. Diamo il nostro benvenuto al nuovo Vescovo, monsignor Sergio Melillo, la cui sensibilità e attenzione alla cura del prossimo sono note a tanti. La nomina del nuovo Vescovo ci rende davvero felici. Ora possiamo proseguire il nostro cammino spirituale con un pastore che saprà guidarci in questo periodo nel quale le nostre comunità sono alle prese con problemi derivanti soprattutto da difficili condizioni economiche, che creano disagi e sono motivo di dissidi. Insieme possiamo recuperare e rilanciare la dimensione della comunità dentro la quale l'individuo agisce e vive secondo i principi di solidarietà e fratellanza. Un ringraziamento sentito e l'abbraccio della comunità che mi onoro di rappresentare vanno a monsignor Antonio Blundo per il suo superlativo supporto. In questo anno abbiamo chiesto a gran voce la nomina di un nuovo Vescovo. Diversi gli incontri che ci sono stati in tal senso. Come sindaci dei 24 comuni della Diocesi abbiamo scritto al Papa lo scorso 26 marzo. Con il collega di Lacedonia abbiamo richiesto un’udienza al Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe. Ancora: lo scorso 6 maggio il Consiglio comunale di Ariano ha approvato all’unanimità un deliberato per fare voti al Santo Padre per nominare al più presto il Vescovo. Finalmente questo giorno è arrivato".
Il compianto primario Gennaro Bellizzi, arianese doc e cittadino onorario del tricolle per la sua professione medica esercitata con professionalità e zelo e la sua grande fede, legato da una profonda amicizia con don Sergio ebbe a dire:
"Dopo decenni un Vescovo irpino. Auguri a Don Sergio, in questi luoghi c'è tanta brava gente e si troverà benissimo. E un sospiro di sollievo per la conservazione della Diocesi di Ariano-Lacedonia."
E' così è stato. Parole sante. Sergio Melillo è stato e lo sarà ancora il Vescovo della gente in tutti questi anni, degli ultimi in modo particolare con un'attenzione rivolta soprattutto ai giovani con i quali ha realizzato diversi progetti importanti e di prossimità.
Ed è stato anche il vescovo delle grandi emergenze
In piena pandemia, ha guidato e protetto il popolo arianese insieme al commissario prefettizio Silvana D'Agostino una donna straordinaria, dalle grandi doti umane.
Uniti nella preghiera. Furono entrambi il 10 marzo 2020 a celebrare il santo rosario nella cappella vescovile. Non era mai accaduto un evento simile. Si pregò in modo particolare per gli ammalati, le persone anziane, gli operatori sanitari, volontari e le vittime della pandemia, strappate dall'affetto dei propri cari senza neppure la possibilità di ricevere una carezza di addio, un saluto.
Un gesto semplice e spontaneo dettato dal cuore da parte del vice prefetto Silvana D'Agostino di unirsi alla preghiera che fu subito accolto con gioia dal Vescovo Sergio Melillo. Una invocazione a Maria, madre di tutte le grazie e salute degli infermi, per la sua materna vicinanza e intercessione in un momento di grande prova per l’intera comunità nazionale.
Fu un segno forte per l’intera comunità diocesana e arianese di comunione, di solidarietà e soprattutto di speranza.
