Airoma: "Troppa affermazione personale e individualistica: così non va bene"

XLIII Convegno diocesano ad Ariano Irpino sul tema: "Organizzare la speranza"

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"Pronti sempre a rispondere a chinque vi domandi ragione della speranza che è in voi"

Ariano Irpino.  

"Riscoprire la bellezza dei territori, trasmettere il Vangelo con la vita, non solo a parole tra le difficoltà di paesi che si svuotano e solitudini che incombono. Testimoniare con coraggio la speranza attraverso Cristo". Da Ariano Irpino il monito del Vescovo Sergio Melillo in occasione del convegno diocesano 2025.

"Affrontare le responsabilità a tutti i livelli, sociali, economici, politici, della vita direi, di quello che riguarda l’esistenza, della fioritura di territori che sembrano essere in una condizione di eutanasia dell’abbandono.

Un richiamo alle coscienze di tutti, anche di chi governa, come abbiamo fatto insieme a Benevento con i vescovi di tante aree interne d’Italia, partendo, mi piace dirlo proprio da quest’area, da questo contesto per richiamare l’urgenza di un non abbandono. Comprendere che qui ci sono delle potenzialità, ricchezze umane, paesaggistiche, economiche, che vanno valorizzate per il bene di tutti".

Speranza e giustizia è stato invece il tema della relazione attenta del procuratore della repubblica di Avellino Domenico Airoma.

"Per organizzare la speranza, occorre partire dagli uomini. Ciò significa innanzitutto poter pensare di realizzare qualcosa, in favore del bene comune.

Molto spesso, la speranza ha assunto caratteri referenziali, di affermazione personale, individualistica. Non può e non deve essere così.

Scinde la speranza dal bene comune significa, non avere nessun tipo di visione. Significa costruire sulla sabbia, soprattutto nel campo della giustizia. Occorre avere fame e sete di giustizia. Oggi purtroppo direi che l’aspetto più critico è proprio questo. Da qui la necessità di riprendere appetito, riavere il desiderio di giustizia. Vi è oggi inedia. La sfida è questa ed è importante ascoltare i giovani".