Avellino, rischio liquidazione Acs: tremano 22 ausiliari del traffico

L'ipotesi. Domani vertice in Comune sindacati-commissario Perrotta

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Avellino.  

Tremano i 22 lavoratori Acs del comune di Avellino. Domani vertice in comune, a piazza del Popolo, sull'ipotesi di messa in liquidazione dell'Avellino Città Servizi del commissario Perrotta. Anche l'Acs è nel mirino della politica di austerity del commissario prefettizio. Il rientro della spesa, per i conti in rosso, potrebbe contemplare la messa in liquidazione della municipalizzata. Un costo da tagliare per la commissaria, che da settimane ha messo mano a tutti i conti di piazza del Popolo.

Si terrà domani il vertice in comune tra il commissario e in sindacati. "Da alcuni giorni, la vita e la tranquillità dei lavoratori dell’ACS (Azienda Città Servizi), la ditta municipalizzata del Comune di Avellino che si occupa della gestione dei parcheggi a pagamento e
delle aree di sosta della città, nonché della custodia e guardiania delle strutture pubbliche cittadine (ville, parchi, campi scuola, tendostrutture, palestre, ecc.) è stata sconvolta da alcune voci che farebbero presagire come imminente la liquidazione/scioglimento della società partecipata, effettuata d’imperio da parte del comune in qualità di unico socio e detentore anche dell’intero
capitale sociale". Spiega Paolo Sarno, segretario provinciale Cisal.

A rischio il servizio pubblico

"Crediamo che la città abbia bisogno di ben altro piuttosto che di vedersi privata di un servizio pubblico, peraltro altamente remunerativo per l’Amministrazione comunale e di grande ausilio per la mobilità cittadina. Grazie, infatti, alla pazienza, alla cortesia, alla tolleranza e perseveranza dei lavoratori che da tre lustri vengono continuamente impegnati nell’erogazione del servizio in qualità di Ausiliari del Traffico, possiamo dire che è stato pienamente raggiunto l’ambizioso, originario obiettivo di modernizzare i servizi pubblici, ponendosi come orizzonte il miglioramento della qualità della vita della comunità locale". Continua Sarno.

DOmani vertice in comune

Infatti, fin dalla costituzione della global service comunale, risalente al 2002, in virtù dell’oggetto sociale stabilito dallo Statuto e approvato dal Consiglio Comunale dell’epoca, l’Amministrazione ha inteso perseguire e concentrare il braccio operativo dei servizi in tre distinte aree di attività; per questo, oltre alla preminente gestione dei parcheggi e del relativo servizio di vigilanza lungo le strade e nelle aree pubbliche, furono previsti il supporto agli uffici comunali nella pianificazione delle aree di sosta, la gestione delle soste a pagamento ed il rilascio dei permessi per la sosta, i servizi volti a garantire la fruibilità degli edifici pubblici.

"Inoltre, l’affidamento in house alla neo costituita società pubblica si rendeva necessario anche per il più immediato scopo (nonché obbligo) che prevedeva la stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili (LSU) allora ancora in forza al Comune di Avellino, nel pieno rispetto dello schema di programma sottoscritto con la Regione Campania ed in base al quale veniva garantito all’Ente comunale un contributo fisso finalizzato per ciascuno dei lavoratori che venivano stabilizzati. Per tale contributo sono stati incassati dal comune oltre due milioni di euro.

Le voci sulla chiusura

Ora, dopo circa trent’anni da quando i suddetti lavoratori prestano la loro opera all’interno del Comune di Avellino (..)  una nuova tegola starebbe per piombare sulle loro teste. (...)Non possiamo certo immaginare che si effettui una spending review tagliando i servizi produttivi in termini di efficacia e reddito; che, se ciò è avvenuto qualche volta in passato, lo si è fatto laddove vi era un’insostenibilità della spesa. Insomma, se dall’albero si taglia un ramo, questo deve essere secco ed improduttivo; se, invece, si intende tagliare un ramo sano, bisognerebbe almeno stare attenti di non esserci seduti sopra.

I privati

Secondo la Cisal, l’eventuale chiusura della partecipata aprirebbe la strada all’esternalizzazione dei parcheggi attraverso il project financing già in corso con la società Telereding di Catania. “Si tratterebbe – denuncia Sarno – di un’operazione che consegnerebbe ai privati ciò che il pubblico rinuncerebbe a gestire, privando l’Ente di un utile netto e i lavoratori della loro dignità”.  Il sindacato chiede quindi un immediato chiarimento: “Speriamo che queste voci si rivelino infondate e che, al contrario, si lavori per potenziare l’Acs con nuovo personale. La città non ha bisogno di vampiri che le succhino il sangue, ma di valorizzare esperienze e professionalità costruite in decenni di sacrifici”.

(...)Tale personale ha già dovuto sopportare ed ingoiare lo scippo perpetrato ai suoi danni a causa del mancato assorbimento nei ruoli organici del comune, per colpa del quale, nonostante gli anni di servizio accumulati, non è riuscito di contro ad accumulare l’anzianità contributiva necessaria per il riconoscimento del proprio diritto alla pensione.(...) vorremmo sensibilizzare tutte le parti in causa attualmente impegnate su questo tema, a voler determinare le condizioni più vantaggiose affinchè questi lavoratori possano restare all’interno della società pubblica, valorizzando la loro esperienza, la professionalità detenuta e la formazione fatta sul campo ed acquisita in tutti questi anni di servizio. Diversamente, sarebbe offesa ancora una volta la dignità loro e delle loro famiglie, le quali, in tanti anni di vicissitudini ed alterne vicende, li hanno sempre sostenuti, supportati ed incoraggiati, anche quando per mesi hanno dovuto lottare per il più elementare dei propri diritti ed al contempo quello più basilare: lo stipendio". Conclude Sarno.