Il 20 ottobre la municipalizzata Acs sarà posta ufficialmente in liquidazione. "In quella data mi "spegnerò" anche io", commenta amaro il manager Acs Gianluca Rotondi, che stamane era in piazza Libertà con ausiliari del traffico, con l'ex sindaco Laura Nargi, il suo ex vice Bilotta e il consigliere Mattiello. Con loro anche il sindacalista Paolo Sarno. In bilico i posti di lavoro, tra possibili pensionamenti, trasferimenti e l’ipotesi di internalizzazione nel Comune. "Sono qui in piazza al fianco dei lavoratori per capire cosa sta succedendo, che fine farà questa partecipata così' importante rivendicando la mia, la nostra scelta condivisa, di nominare il manager Rotondi per il rilancio dell'acs". Commenta il già sindaco Nargi.
Il futuro dei 22 dipendenti
Sul tavolo resta il tema più delicato: il futuro dei dipendenti. Gianluca Rotondi, vertice dell’ACS, spiega che l’unica strada possibile per un eventuale transito nel Comune sarebbe una cessione di cantiere “vuoto per pieno”, che consentirebbe il passaggio del personale impiegato nei servizi comunali. Alcuni lavoratori, prossimi alla pensione, potrebbero essere accompagnati all’uscita, mentre altri rischiano di essere assorbiti da aziende private.
«Confido che il Commissario possa valutare una soluzione di internalizzazione – dichiara Rotondi – perché chi ha dedicato vent’anni di lavoro all’ACS merita la serenità di concludere la propria carriera all’interno del Comune. Avrei voluto avere più tempo per lavorare. M auguro che il commissario torni sui suoi passi. Una cosa è certa: lascio una partecipata che non brucia soldi o accumula debiti, anzi è perfettamente in attivo. Avevo in mente un piano industriale per rilanciare l’ACS come polo informatico al servizio del Comune e delle aziende cittadine, ma non c’è stato il tempo. La decisione di liquidare l’azienda è arrivata subito. L'unico costo che rappresenta per le casse comunali è rappresentato dall'Iva. Ma qualora venisse venduta ad un privato avverrà lo stesso».
