Unica donna in giunta, in uno dei piccoli comuni gioiello della provincia di Avellino, con la delega alle politiche sociali. Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Santo Stefano del Sole, Matilde Capriglione centra programmi e strategie dell'amministrazione sui due grandi temi che interessano la comunità: spopolamento e solitudine delle persone anziane. La creazione di un centro l'ascolto e la rete, per creare occasioni di incontro e confronto che possano trovare la soluzione giusta all'esigenza che avanza, per garantire un presidio di incontro, tra istituzioni e cittadini.
L'impegno nel sociale
Ex studentessa di scienze politiche a Napoli, Capriglione è esempio vivente del volontariato militante, madre single impegnata in prima persona nell'aiuto e nell'ascolto. Componente della Protezione civile, ha fatto fronte con gli altri volontari alle grandi sfide ed emergenze degli ultimi anni a partire dal covid. “Lavorando nella sanità ho imparato a conoscere da vicino le fragilità delle persone: anziani soli, famiglie in difficoltà, giovani che lottano per trovare il loro posto - spiega -. A un certo punto ho sentito che non bastava più aiutare individualmente, volevo provare a incidere anche a livello politico e sociale”.
La sfida della solitudine
"La sfida più grande è la solitudine, specialmente degli anziani. Allo stesso tempo, i giovani faticano a trovare opportunità e rischiano di sentirsi esclusi dalla vita comunitaria. A ciò si aggiungono fragilità economiche e nuove forme di povertà che non possiamo ignorare. Stiamo lavorando su due fronti: da un lato il potenziamento dei servizi domiciliari e dei centri di aggregazione per gli anziani, dall’altro la creazione di spazi e attività per i giovani, come laboratori culturali e formativi – spiega Capriglione -. Inoltre, vorremmo creare uno sportello di ascolto psicologico gratuito per famiglie e ragazzi, perché la salute mentale è un tema spesso trascurato ma fondamentale Anche grazie al supporto dei servizi offerti dal Consorzio dei Servizi Sociali Ambito A5. Ci sono grandi bisogni nascosti dietro le parole. Quando ricevo i cittadini in assessorato cerco di avere lo stesso approccio che ho nel mio lavoro di infermiera: non solo protocolli e carte, ma empatia e soluzioni concrete.Serve una rete più forte di sostegno”.
