Ripresa lenta e faticosa dopo lo scoppio della condotta idrica in contrada Creta, la strada resta chiusa a seguito della voragine causata dalla furia dell'acqua che ha raggiunto circa trenta metri di altezza. Una cascata impressionante, la cui pressione ha causato danni anche a due abitazioni, prontamente evacuate grazie all'intervento immediato dei Vigili del Fuoco e della Polizia. I caschi rossi sono giunti con più squadre dal versante Melito Irpino. E’ stato grazie a loro se si è evitato davvero il peggio. L’area è stata fatta sgomberare immediatamente. La rabbia è altissima a Creta più di quella enorme cascata, è da venerdì scorso che i residenti, avevano sollecitato, senza fortuna, l 'Alto Calore.
Gli uomini del reparto volanti del Commissariato arianese, in contatto continuo con il dirigente Salerno e la Questura di Avellino diretta da Luigi Botte sono stati davvero tempestivi nel tranquillizzare gli abitanti e garantire loro ogni supporto necessario durante le fasi più concitate della spettacolare e violenta fuoriuscita di acqua mista a pietre verso l’alto.
Sul posto si è recato personalmente il sindaco Domenico Gambacorta insieme ai tecnici del comune il quale ha sollecitato l’alto calore ad adoperarsi al più presto al fine di evitare gravi ripercussioni sulla città.
La situazione attuale: città ancora senz’acqua in molte zone, il ritorno alla normalità è previsto in giornata salvo ulteriori complicazioni. La condotta necessita di ulteriori interventi al fine di scongiurare nuove rotture derivanti da fenomeni erosivi in questa zona ben noti.
Si tratta di una condotta realizzata nella metà degli anni 70 dall'allora Cassa del Mezzogiorno e oggi di proprietà della Regione Campania,
L'acqua sta tornando lentamente nelle case, ma in qualche zona come Rione Martiri, bisognerà pazientare ancora.
E’ ancora in lacrime Maria Antonia Covotta, 85 anni, l’anziana colta da malore ieri mattina, nei pressi della sua abitazione mentre era in atto quell’enorme fuoriuscita di acqua: “Non ci pensa nessuno, ci faranno morire qui giù, che male abbiamo fatto per essere trattati così da anni.”
Paolo Masuccio 93 anni si ritiene un miracolato: “Pochi secondi dopo aver attraversato quel tratto di strada, è avvenuto lo scoppio della condotta. San Liberatore ci ha messo ancora una volta la sua mano protettiva in questa zona.” Le previsioni iniziali avevano lasciato immaginare un quadro davvero più complicato e serio, ma fortunatamente a detta anche dell’Alto Calore, la situazione si è poi risolta nel migliore dei modi. Anche se il problema purtroppo a causa delle condotte fatiscenti e obsolete, potrebbe ripresentarsi.
