Cordoglio in Irpinia per la scomparsa di Giovanni Maraia, da parte di forze politiche e sindacali.
Ariano in Movimento
Roberto Albanese,
Alessandro Cardinale,
Salvatore Cifaldi,
Mario Grasso,
Angela Molinario,
Luca Orsogna.
Oggi perdiamo un amico, un maestro, un compagno. Questo è stato per noi il professore Maraia. La sua vita é stata contraddistinta dalla militanza comunista. Le sue battaglie in difesa dei lavoratori e degli esclusi lo legano inscindibilmente alla storia di Democrazia Proletaria, all'esperienza diRifondazione Comunista ed infine all'associazione Ariano in Movimento. Lo ricorderanno per sempre gli operai dell'ex-Isochimica di Avellino, gli agricoltori e gli abitanti di Difesa Grande ad Ariano Irpino che hanno combattuto contro la discarica, solo per citare due tra le più significative battaglie da lui condotte. Lo ricorderanno gli arianesi che non hanno saputo valorizzare il suo impegno disinteressato per la cosa pubblica e che lo hanno spesse volte osteggiato, ma soprattutto lo ricorderà chi da vicino ha potuto apprezzare le sue qualità di uomo e di comunista: intelligente caparbietà, studio quotidiano ecapacità di comprensione dei fatti, concretezza ad intervenire, grossa sensibilità. Siamo onorati di averlo conosciuto e grati. Un punto di riferimento fondamentale per noi scompare. Fu lui tra l'altro anni fa a stimolarci all'approfondimento teorico, allo studio dei testi marxiani. Esprimiamo la nostra vicinanza ai familiari per la scomparsa del caro professore Maraia, che ricorderemo sempre e di cui proveremo a seguire l'esempio.
Il Segretario Generale e la Segreteria della CGIL di Avellino esprimono cordoglio e dispiacere per la scomparsa, del compagno Giovanni Maraia, storica figura di persona per bene, impegnato da sempre nella difesa di grandi battaglie per l’Irpinia e vicino al mondo del lavoro. Dirigente politico della Sinistra, attento e capace che quotidianamente, ha difeso e dato voce a quanti in questa nostra Provincia lottano per il cambiamento. Il compagno Maraia, con la nostra organizzazione ha sempre intrattenuto rapporti improntati al confronto ed allo stimolo, nelle vicende che hanno riguardato le questioni più disperate, il suo impegno e la lotta sulle questioni ambientali, sull’Isochimica, i forestali, sono solo alcune tracce . Perdiamo un grande uomo che nella sua vita ha fatto della coerenza impegno politico. La CGIL, si stringe al dolore della famiglia, ed ai tanti che lo hanno voluto bene, noi ci annoveriamo fra questi, apprezzando anche momenti di garbata polemica con il sindacato, sempre improntata ad affrontare e risolvere le questioni più spinose con il riconoscimento di ruoli e livelli istituzionali. La CGIL, piange un compagno di grande prestigio, mancherà a noi ed anche ai tanti che non sempre erano della sua stessa opinione. Rposa in pace Giovanni."
Giovanni La Vita, consigliere comunale Ariano Irpino
La notizia della prematura e inaspettata scomparsa ci impone una riflessione comune, attraverso la storia della politica irpina negi ultimi 40 anni caratterizzati da rilevanti conflitti sociali e importanti rivendicazioni, dal diritto alla casa, alla questione isochimica, dalla smae al caso difesa grande e poi ancora pustarza. Tutte battaglie affrontate con grande impegno e assoluta intransigenza verso obiettivi, che il professore, il più delle volte stabiliva in piena autonomia. Tuttavia, al netto delle discussioni e delle forti contrapposizioni che spesso si concretizzavano nei nostri incontri. La comune battaglia ambientalista ha alimentato una esperienza, in particolare sul caso difesa grande, che resta scolpita nella stpria della nostra comunità, come momento di grande coesione sociale, tanto che ha determinato l'interessamento di tutti i blocchi sociali, dalle forze politiche, alle associazioni territoriali, dalle parrocchie ai movimenti studenteschi. Nell'attività politica, resta il rammarico di non aver saputo catalizzare al meglio la considerazion che il popolo ci aveva riconosciuto, perdendo l'opportunità di indirizzare la grande spinta di cambiamento nel recuperato protagonismo della sinistra sociale. Giovanni Maraia, resta un punto di riferimento, forse unico per il patrimonio della sinistra irpina.
Partito Socialista Italiano, sezione “Ireneo Vinciguerra” di Ariano Irpino:
"Affidiamo a questo comunicato stampa il nostro cordoglio per la scomparsa del prof. Giovanni Maraia, leader di Ariano in movimento e politico arianese di lungo corso. Ariano perde un politico di alto spessore, un rigoroso censore degli atti amministrativi che studiava andando alla fonte per poterli conoscere nel dettaglio e contrastava con precisione e preparazione. A noi compagni socialisti, rimane il suo insegnamento nella lotta politica a tutela degli interessi degli ultimi, di coloro che non hanno voce e nelle battaglie per la salvaguardia della collettività contro gli interessi delle oligarchie politico-economiche. A chi, poi, ha avuto occasione di conoscerlo personalmente rimarrà indelebile nei ricordi oltre il suo inconfondibile tono di voce, la sua umanità, rigorosa di facciata ma essenzialmente affettuosa e sempre cordiale. Alla moglie, ai figli e alla famiglia tutta le commosse condoglianze della sezione “Ireneo Vinciguerra” del P.S.I. di Ariano. Riposa in pace compagno Giovanni.
La Federazione provinciale di Avellino del Partito Comunista Italiano esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del compagno Giovanni Maraia, protagonista caparbio di numerose lotte e battaglie svolte in Irpinia in difesa del lavoro, a tutela della salute dei cittadini e a salvaguardia dell’ambiente, a cominciare dalla spinosa vertenza dell’ex Isochimica e dalla delicata vicenda della discarica di Difesa Grande. Il Pci, in questo momento di grande dolore, intende testimoniare alla famiglia di Giovanni la propria partecipazione e vicinanza.
Il cordoglio dell'Udc
“Di Giovanni Maraia alla politica irpina mancherà senza dubbio la sua determinazione, quella quasi ostinazione che lo ha portato negli anni, prima dentro le dinamiche di partito e poi dentro esperienze civiche e di movimento, a sposare cause, ad animare battaglie, a battersi per le proprie convinzioni. Seppur su posizioni diverse non possiamo non far riferimento a questo suo tratto distintivo nel rendere omaggio alla sua memoria e alla sua esperienza”. E’ quanto si legge in una nota a firma del coordinamento provinciale dell’Unione di Centro di Avellino. “Dalle vicende legate all’emergenza rifiuti – continua la nota – fino alle questioni relative all’inquinamento ambientale e alle esperienze amministrative ad Ariano Irpino, Giovanni Maraia è stato testimone di un impegno politico sostenuto da un forte convincimento ideale.
La Federazione irpina di Sinistra Italiana ricorda con affetto il compagno Giovanni Maraia, già segretario provinciale di Rifondazione Comunista e poi animatore dell’associazione “Ariano in Movimento”, figura storica della sinistra irpina e protagonista di tante battaglie per la difesa del lavoro, dei diritti, dell’ambiente, del territorio. Dall’impegno contro la discarica di Difesa Grande alle lotte al fianco degli operai dell’ex Isochimica, ha segnato un pezzo della storia politica di questa provincia. La sua voce, scomoda e fuori dal coro, mancherà all’Irpinia.
Paolo Ferrero segretario nazionale prc, Rino Malinconico segretario regionale, Tony Della Pia segretario provinciale:
"La prematura scomparsa del compagno GIovanni Maraia ci addolora profondamente. Storico dirigente comunista,gia' segretario provinciale di democrazia proletaria prima e rifondazione comunista poi , e' stato coerente protagonista delle dinamiche politiche in irpinia, sempre al fianco della povera gente e dei lavoratori . La lotta per la tutela dell'ambiente,il lavoro e la giustizia sociale sono stati I capisaldi del suo impegno politico insieme al contrasto ad un sistema di potere colluso e corruttore. Oggi piangiamo la sua morte stringendoci attorno alla sua famiglia determinati a portare avanti le tante battaglie che lascia in eredita'. Addio Giovanni,che la terra ti sia lieve."
Lucio Garofalo
Un ricordo personale di Giovanni Maraia
Vorrei spendere qualche parola per ricordare la figura di Giovanni Maraia, che nell'ultima fase della sua segreteria provinciale fu ribattezzato il "Maraja", per le scelte verticistiche che assunse alla direzione del partito. L'ex segretario del PRC irpino lo ricordo soprattutto nel biennio tra il G8 di Genova del 2001 ed il congresso provinciale del 2002. Lo ricordo bene, poiché fu in quella breve, ma entusiasmante stagione che militai dentro Rifondazione con impegno ed assiduità, prima di congedarmi definitivamente nel 2003. Per varie ragioni che non mi pare ora il caso di esporre. Il mio ricordo personale del compagno Maraia è legato alle tante discussioni e riunioni a cui ho partecipato prima, durante e dopo il G8 di Genova, di cui è appena trascorso l'ennesimo anniversario, con il lutto non ancora svanito. Era un uomo severo e rigoroso, intellettualmente e politicamente, che non ha mai rinnegato le sue origini ideologiche, come hanno fatto tanti altri ex del '68 e delle lotte operaie e sociali di quegli anni. Senza scomodare nessuno, ma temo che l'elenco sia ben nutrito. Maraia aveva capacità di analisi e di pensiero molto lucide e raffinate, che risentivano positivamente della sua elevata cultura storico-filosofica e della sua formazione intellettuale di ispirazione marxista. Il suo limite o il difetto principale, era riconducibile ad una sorta di deformazione professionale derivante dall'attività svolta in qualità di docente, per cui si ergeva (o tendeva ad ergersi) sulla cattedra, per assumere toni professorali ed autoritari. La sua notevole, indiscussa abilità dialettica era una dote in grado di mettere in difficoltà, ovvero in soggezione qualsiasi interlocutore. Non sono stati rari i momenti di polemica assai dura e gli scontri verbali, le dispute accese per ragioni di principio connesse alla gestione organizzativa ed alla democrazia interna del partito. Ma resta il ricordo di un leader combattivo e controverso, che ha guidato la stagione piu intensa, vivace e memorabile di Rifondazione Comunista nella provincia di Avellino. Malgrado tutto e tutti.
Si Federazione di Avellino
La Federazione irpina di Sinistra Italiana ricorda con affetto il compagno Giovanni Maraia, già segretario provinciale di Rifondazione Comunista e poi animatore dell’associazione “Ariano in Movimento”, figura storica della sinistra irpina e protagonista di tante battaglie per la difesa del lavoro, dei diritti, dell’ambiente, del territorio. Dall’impegno contro la discarica di Difesa Grande alle lotte al fianco degli operai dell’ex Isochimica, ha segnato un pezzo della storia politica di questa provincia. La sua voce, scomoda e fuori dal coro, mancherà all’Irpinia.
Per Giovanni
Da Luigi Caputo, presidente Collegio provinciale Garanzia PRC Federazione di Avellino
Il collettivo di Rifondazione Comunista è in lutto: è scomparso all'età di 66 anni il compagno Giovanni Maraia. Giovanni non è stato semplicemente il segretario di Rifondazione, per molti anni (dal 1996 al 2005), ne è stato anche l'immagine, l'anima profonda, l'essenza di una militanza piena ed integrale, un esempio che si è manifestato con comportamenti concreti, come la vera ed alta politica sempre dovrebbe fare. Una militanza, la sua, permeata di un fortissimo senso etico, destinata perciò talvolta a sfociare in confronti dialettici che solo i miopi e quelli in malafede potevano leggere come manifestazioni di antagonismo personalistico. Non c'era, in questa militanza portata avanti, da lui e dagli altri/e compagni e compagni/ e, sovente con pochissimi mezzi, vertenza operaia che lo vedesse assente, o emergenza ecologica (ha avuto sempre una spiccata coscienza ambientalista), che lo trovasse disattento, o una realtà politico-amministrativa che non richiamasse la sua attenzione. Battaglie come quelle contro l'amianto dell'Isochimica, o come la cosiddetta “Incaricopoli” o, ancora, come quella per Difesa Grande e, più in generale, sulla questione dei rifiuti, non solo resteranno nella storia del nostra partito, ma della coscienza collettiva dell'Irpinia. Queste battaglie Giovanni le ha combattute coraggiosamente, in prima persona e a viso aperto, senza diplomatismi ma con lealtà. Nella vita di partito, egli ha rivelato una capacità analitica fuori dal comune e una particolare lungimiranza. In lui la capacità di previsione, quella che per Gramsci deve sempre caratterizzare il politico e, in particolare, il buon rivoluzionario, si è perfezionata in forme davvero peculiari. Insieme ad essa, vogliamo ricordare la competenza, anzi l'autentica maestria, nell'utilizzare i documenti (testi legislativi, provvedimenti amministrativi, articoli giornalistici), strumento indispensabile per essere sempre all'altezza delle aspre prove a cui sottopone il confronto politico. Una riunione con Giovanni spesso si tramutava in una lezione di politica, nelle sue componenti, come si sarebbe detto un tempo, di tattica e di strategia. Oggi soltanto questo possiamo dirti, caro Giovanni. Troppo poco, certo, anche perché il dolore e l'emozione ci attanagliano. E però vogliamo ricordare anche il tuo lato umano, che dietro quella scorza apparentemente ruvida, sapeva manifestarsi con accenti di rara solidarietà umana e generosità, come sa chi ha avuto modo di conoscerti davvero. Hai combattuto la buona battaglia. La continueremo, anche nel tuo nome.
Generoso Bruno:
La mia memoria corre alla battaglia di Difesa Grande ed al rapporto che Giovanni ha conservato, dai tempi di Democrazia Proletaria fino all'ultimo, con i lavoratori della ex-Isochimica. Quella di Difesa Grande, con Rifondazione Comunista, non fu solo una battaglia a difesa di un territorio e di una comunità, ma la critica minuziosa al piano rifiuti dell'allora governatore Rastrelli nella prospettiva di una Campania, oggi si direbbe a rifiuti zero, rispettosa dell'equilibrio tra risorse, ambiente, comunità e territori. Se l'amministrazione Di Nunno, invece, ha avuto il pregio di aver segnato, sulla vicenda dell'Isochimica, una forte discontinuità; ciò lo si deve anche all'intervento di Giovanni Maraia che allora, Segretario Provinciale del Prc, come sua abitudine, dopo una segreteria provinciale, con un testo vergato a penna, in una lettera di cui fui messaggero, invitava Di Nunno ad un coinvolgimento più diretto del Comune capoluogo in quella vicenda e, soprattutto, a voler considerare quel suolo non come quello di una fabbrica dismessa ma come quello di una “discarica di amianto da bonificare” anche nel tentativo di resistere alla possibile ripresa del lavoro di coibentazione delle carrozze ferroviarie che, in quei giorni, Termomeccanica, in una sua proposta, andava avanzando. Comunista, non del Pci ma demoproletario. D'austerità giacobina, eterodosso quanto spigoloso; assieme al torto politico della minorità, seppe però sempre conservare le grandi ragioni e le scomode verità degli ultimi e delle minoranze resistenti. Commosso, alla famiglia ed a quanti gli vollero bene, porgo le mie più sentite condoglianze.
E' un omaggio ad un grande uomo e amico, lui che le cose non le mandava a dire...
Gianni Vigoroso
