Caso migranti: no ad accampamenti, baracche e tendopoli

Generoso Maraia, figlio del compianto Giovanni scrive al Prefetto e Presidente della Provincia

Se solo lo si vuole si può trovare una soluzione decente e dignitosa sia per i migranti che per la gente irpina la quale non merita che nella loro terra nascano accampamenti, baracche e tendopoli...

Ariano Irpino.  

"Le difficoltà che in questi giorni la Prefettura di Avellino sta segnalando in merito all’accoglienza dei migranti sono il frutto di un probabile celato rifiuto da parte dei singoli Comuni, dell’Ente Provincia, di alcuni enti ecclesiastici e caritatevoli i quali si giustificano affermando che non è una questione di cattiva volontà o di razzismo bensì un problema legato all’oggettiva scarsità di immobili da destinare all’accoglienza."

E' quanto sostiene in una nota Generoso Maraia, Ariano in Movimento indirizzata al Prefetto di Avellino, al Presidente della Provincia di Avellino e al Sindaco di Ariano Irpino.

"Non sappiamo se è una questione di razzismo o di calcoli elettorali ma sappiamo che non si tratta di una questione di scarsità di alloggi dato che tra Caserme dismesse e edifici pubblici vuoti e inutilizzati l’elenco si fa lungo, se poi si pensa ai tanti alloggi a disposizione delle diverse curie vescovili e dei vari ordini di suore si comprende che di alloggi ce ne è in abbondanza.

I lavori alla Caserma di Milano per adeguarla, in due mesi, ad accogliere i profughi, sono la risposta a chi non agevola l’accoglienza  e afferma che molti di questi edifici non sono idonei per ospitare i migranti. Bisogna essere obiettivi anche sotto il profilo demografico che segnala uno spopolamento cronico nei paesi irpini, alcuni dei quali con pochissimi residenti e quindi con molti immobili disponibili, inutilizzati e improduttivi, aspetto quest’ultimo che non va sottovalutato perché seppur esiguo l’aiuto dello Stato per ogni migrante ospitato è pur sempre meglio del nulla. A tal proposito si pensi alla scelta fatta da molti albergatori, anche quelli della ricca Valtellina, che piuttosto di lavorare solo pochi giorni l’anno hanno scelto di aprire le loro strutture garantendosi così la sopravvivenza in questo periodo di crisi economica.

Ribadiamo il nostro apprezzamento per le Istituzioni impegnate a trovare una soluzione ma al contempo esprimiamo le nostre perplessità considerato che poco si è mosso a distanza di quattro mesi dalla nostra segnalazione del 14/04/2016 alla Prefettura, al Presidente della Provincia e al Sindaco di Ariano Irpino con la quale indicavamo alcune ipotesi presenti ad Ariano e a Savignano Scalo e alle quali si possono aggiungere molti edifici inutilizzati in tutta la Provincia.

È necessario che la distribuzione dei migranti avvenga equamente tra i Comuni irpini in modo da non rendere l’accoglienza un peso difficile da gestire solo per alcune comunità risparmiandone altre dall’assumersi le proprie responsabilità nel rispetto della normativa amministrativa vigente in materia. Se solo lo si vuole si può trovare una soluzione decente e dignitosa sia per i migranti che per la gente irpina la quale non merita che nella loro terra nascano accampamenti, baracche e tendopoli.

Redazione