Influenza e bronchiolite: reparti al collasso.«Tanti neonati»

I consigli dell'esperto Spadea: lavate le mani, ricambiate l'aria in casa, tanta vitamina D

Avellino.  

 

di Simonetta Ieppariello

Bronchioliti e influenza, picco di ricoveri al Moscati come negli altri ospedali e presidi sanitari di tutta la regione. Pediatri e neonatologi invitano tutti a seguire le indicazioni utili alla prevenzione del contagio, mentre nel reparto di neonatologia, diretto dalla dottoressa Lucia Amatucci, i ricoveri esterni aumentano in anche per piccoli venuti al mondo, che una volta tornati a casa si ammalano. Ma non solo. Ci sono anche i piccoli prematuri esposti a seri rischi. «Proprio in questi casi - commenta il dottore Gianni Spadea -, i rischi aumentano fino a sfociare in casi di sepsi, ossia infezioni generalizzate del sangue. Il sistema immunitario nei piccoli, infatti, non si è ancora formato è immaturo e dunque l’esposizione al contagio diventa molto più rischiosa per loro».

Il reparto del Moscati da settimane fa fronte alla continua richiesta di ricoveri di piccoli, anche di pochi giorni di vita.

«C'è da dire che oltre al virus influenzale vero e proprio ci sono tanti virus parainfluenzali e tra questi c'è anche il virus respiratorio sinciziale, causa di infezioni dell'albero respiratorio. A tal proposito risulta inutile identificare il ceppo virale,  come quello dal canonico virus H1N1, perchè la terapia, in questi casi, è solo sintomatica e la diagnosi specifica risulta inutile. Una cosa è certa, le richieste di ricovero aumentano oltremodo, e quello che serve è la prevenzione».

Il dottore Spadea con i suoi colleghi sta fronteggiando l’emergenza e fornisce indicazioni utili in tema di prevenzione.

«Al contrario di quanto si creda è bene sempre ricambiare l’aria degli ambienti di casa, per evitare la moltiplicazione di molte colonie virali. Ovviamente sottolineo sempre la necessità di lavare bene le mani col sapone, quando si esce e si entra in contatto con altre persone, perchè il virus è sensibile al sapone. In questo modo, quindi, si abbatte in maniera significativa la carica batterica. Altra cosa fondamentale, e che sottolineo in particolar modo, è la necessità di esporre i bambini, quando è possibile, al sole. Così si garantirà la formazione naturale di vitamina D3, fondamentale nella funzione del sistema immunitario».