di Gianni Vigoroso
Hanno smontato e portato via placche con interruttori elettrici e il quadro generale dai bagni pubblici del cimitero. E’ accaduto ancora una volta ad Ariano Irpino. Precedentemente erano stati rubati galleggianti dalle cassette di scarico e, all’interno del luogo sacro, lapidi di marmo con tanto di staffe e arredi funerari.
L’indignazione della gente è comprensibile: “Vergognoso, indegno, non sappiamo davvero come definirlo questo gesto così squallido. E non è la prima volta che si verificano episodi del genere.” Dell’accaduto è stato prontamente informato l’ufficio patrimonio del Comune di Ariano Irpino, al fine di ripristinare al più presto, si spera, la situazione.
Un anno fa si è dovuto ricorrere all’uso delle telecamere in qualche tomba. Erano infatti spariti, a più riprese, angioletti thun nella tomba di un giovane. L’ultimo episodio in concomitanza con la commemorazione dei defunti. “E’ capitato più di una volta – ci confidò allora con profonda amarezza la madre del ragazzo – e non ho esitato a ricomprarli per rimetterli al proprio posto. Non è tanto il valore economico, quello lascia il tempo che trova, ma semplicemente affettivo. Ciò che mi fa più rabbia è sapere che qualcuno ha compiuto quel gesto davanti alla foto di mio figlio. E' come entrare in una casa e rubare senza scrupoli, sotto gli occhi delle persone. Dovrei chiudere la porta d’ingresso della tomba? Ma vi sembra normale una cosa del genere?”
Furti dello stesso tipo, a quanto pare, avrebbero interessato anche altre tombe.
“Venite a rubare a casa mia, vi do le chiavi, ma i defunti, almeno loro, lasciateli in pace.” Era stato questo lo sfogo di Ottone Iannarone, tra i tanti cittadini indignati, davanti al Cimitero di Ariano Irpino, dopo la triste notizia di un anno fa, nel giorno del lunedì dell’Angelo.
Due anni fa si andò ben oltre il furto di fiori, ceri e rame. Furono trafugatre due lapidi, con tanto di staffe, da loculi privati che avrebbero dovuto ospitare i defunti nella parte nuova del camposanto. Un atto di sciacallaggio nel luogo sacro arianese, più volte preso di mira da sconsiderati.
Così si espresse in merito il Vicario Monsigno Antonio Blundo: “E’ sciacallaggio ciò che è stato perpetrato a danno di alcune tombe all’interno del cimitero. E’ profanazione di un luogo sacro, disprezzo della vita futura e della resurrezione dei morti in cui noi crediamo.”
