Fuga con l'auto piena di esplosivo: fermata banda dei bancomat

Sturno. Inseguimento rocambolesco. Fermato uno dei ladri. In auto armi ed esplosivo. Il video

Gli altri due ladri sono riusciti a fuggire. Ma i carabinieri sono sulle loro tracce. Sequestrata la vettura con armi e esplosivi. Intanto il ladro ferito è stato trasferito al Frangipane di Ariano Irpino.

Sturno.  

 

di Andrea Fantucchio e Gianni Vigoroso

Un inseguimento rocambolesco degno dei migliori film d'azione. Terminato con l'auto dei ladri che è finita fuori strada ribaltandosi su se se stessa, dopo aver abbattuto prima un albero, un cancello e una barriera di ferro, per poi fermarsi vicino ad una baracca con all'interno attrezzi e mezzi agricoli. Due malviventi sono comunque riusciti a fuggire nelle campagne circostanti ma gli investigatori sono sulle loro tracce. Il terzo è stato fermato dai carabinieri che si sono lanciati nella scarpata: era ferito. All'interno della vettura sono stati trovati dell'esplosivo e delle armi: stando alle prime indiscrezioni si tratterebbe di pistole e fucili. L'operazione è stata “firmata” dai carabinieri della stazione di Frigento, coordinati nelle indagini dai colleghi della compagnia di Mirabella Eclano al comando del capitano Domenico Signa. (A fine articolo le foto dal luogo dell’accaduto - Clicca sulla foto di copertina e guarda il video)

Come è nata l'operazione: 

I militari erano sulle tracce di alcuni sospettati. La banda, questo ipotizzano gli investigatori, stava per compiere un colpo in un istituto di credito di Sturno. Ma proprio l'arrivo dei carabinieri ha impedito che il piano si concretizzasse. Ne è nato un inseguimento che si è prolungato per diversi chilometri e che è terminato lungo la contrada "Aia del Gallo", proprio dopo la zona industriale  di Sturno. L'auto utilizzata dalla banda, è una Lancia Lybra di colore verde rubata. Successive indagini hanno chiarito che si tratterebbe di una vettura rubata a Mirabella Eclano. Sul posto sono giunti dopo dopo le dodici i carabinieri  artificieri antisabotaggio del Nucleo di Napoli i quali hanno preso in custodia l'esplosivo. 

I militari sono alla ricerca dei complici dell'uomo fermato. Quest'ultimo è stato trasferito all'ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino. Era “piantonato” dai militari. Si tratta di un 49enne del foggiano originario di Orta Nova già noto alle forze dell’ordine. Gli accertamenti ai quali è stato sottoposto hanno evidenziato un lieve trauma cranico e alcune contusioni. E' stato poi dimesso e ammanettato. Deve rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, detenzione illegale di ordigni micidiali, ricettazione, possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso nonché tentato furto. E' stato associato nelle camere di sicurezza del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino e poi processato dinnanzi al Tribunale con la formula del rito direttissimo. La condanna: Dovrà scontare la pena di quattro anni e otto mesi reclusione. E' ora in carcere a Bellizzi Irpino. La sua testimonianza ora potrebbe rivelarsi fondamentale per l'evoluzione dell'indagine.

I precedenti:

Solo ieri vi abbiamo raccontato di quanto accaduto a Savignano Irpino (Leggi l'articolo). Dove ignoti hanno fatto saltare lo sportello automatico del banco di credito cooperativo di Flumeri. Nel centralissimo corso Vittorio Emanuele. La tecnica utilizzata è diventata, purtroppo, ben nota agli abitanti della Valle Ufita e del Cervaro. Dove negli ultimi mesi sono stati registrati diversi colpi nei quali è stata adoperata la “tecnica della marmotta”. I ladri inseriscono una pala di ferro con esplosivo nei pressi del bancomat che viene fatto esplodere. Con un'auto sfondano la vetrata della banca. Spesso “l'ariete” in questione è una vettura rubata. Come in questo caso.

A fine dicembre sono stati registrati tre furti in meno di un mese. Al bancomat della filiale del Banco di Napoli a Calitri, alla banca popolare di Bari e di Bisaccia e alla filiale del banco di credito di Flumeri a Grottaminarda. Gli interventi dei carabinieri hanno sempre permesso di evitare che i ladri riuscissero a portare via il grosso del bottino. La modalità dei colpi ha fatto ipotizzare agli investigatori che si trattasse della stessa banda. Episodi che hanno spinto i carabinieri a intensificare pattugliamenti e controlli. L'operazione di ieri nasce proprio dall'indagine sinergica fra le varie compagnie e stazioni che presidiano il territorio.