Pestata brutalmente, frattura al braccio: condannato l'ex

Castelvetere sul Calore. Il processo era nato dalla denuncia della donna.

Castelvetere.  

 

di Andrea Fantucchio 

Attendeva quella sentenza da tre anni e non l'ha nascosto, abbracciando con forza il fidanzato che le era accanto. I due, in aula, questa mattina si sono stretti più volte la mano. Una battaglia iniziata con la denuncia della donna a carico dell'ex compagno: aveva raccontato di aver subito un pestaggio brutale che le era costato un intervento chirurgico e novanta giorni di prognosi. Oggi il giudice Gennaro Lezzi ha condannato il 36enne di Castelvetere sul Calore a tre anni e sei mesi di reclusione con l'accusa di lesioni gravissime.

Nella sua arringa l'avvocato di parte civile, Gerardo Di Martino, ha ripercorso a grandi linee l'episodio che aveva fatto scattare l'indagine, per lui non c'erano gli estremi per riconoscere le attenuanti generiche: riteneva che da parte del 36enne non vi fosse stato alcun segno di pentimento. Inoltre il difensore durante il processo, grazie all'escussione di alcuni testimoni, aveva provato la versione della sua assistita. Un procedimento penale nel quale era stata ascoltata  la parte offesa che, con grande trasporto emotivo, aveva raccontato cosa fosse accaduto quella sera di gennaio del 2015.

La donna ha descritto di come il compagno di allora, dopo averla accusata di tradimento, l'avrebbe colpita prima con degli schiaffi, poi con calci e pugni. Lei aveva riportato una frattura all'ulna e la lussazione del gomito. I medici l'avevano sottoposta a un intervento chirurgico. Poi era iniziata la lunga battaglia legale che oggi è terminata con la condanna del 36enne. Il pubblico ministero aveva chiesto tre anni e sette mesi, il giudice ha deciso lo «sconto» di un mese. La sentenza ora sarà probabilmente impugnata in Appello dall'imputato. L'uomo ha infatti respinto sempre ogni addebito e proverà nuovamente a dimostrare la propria innocenza.