Arrestato con droga e 4800 euro: «Li ho vinti con la schedina»

L'inattesa versione in aula del 36enne irpino: «Il grosso della cifra l'ho vinto così».

I carabinieri di Torella e del nucleo operativo di Montella, guidati dal fiuto del cane antidroga Pirat, hanno arrestato il 36enne dopo una perquisizione domiciliare.

Torella dei Lombardi.  

 

di Andrea Fantucchio 

I carabinieri, dopo avergli trovato in casa della droga e 4800 euro, lo hanno arrestato. Lui, un 36enne di Torella dei Lombardi, si è giocato in aula “una carta inattesa”: «Gran parte della somma (oltre 3mila 700 euro) - ha spiegato l'indagato al giudice - l'ho vinta con la schedina. Quei soldi non c'entrano  niente con la droga». Una versione corredata dalla ricevuta della vincita riscossa.

I militari erano da tempo sulle tracce dell'uomo che ha già precedenti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. La prova regina è arrivata con la perquisizione domiciliare. Condotta dai carabinieri di Torella dei Lombardi e da quelli del nucleo operativo della compagnia di Montella, guidati dal fiuto del cane Pirat.

Il pastore tedesco, fiore all'occhiello del nucleo cinofili di Sarno, ha scovato quattro stecche di hashish nella camera da letto dell'indagato. I carabinieri hanno sequestrato anche un bilancino di precisione e un coltello annerito. Gli investigatori ipotizzano che l'arma possa essere stata utilizzata per squagliare dell'hashish. Questa mattina l'indagato è comparso davanti al giudice di Avellino, Lorenzo Corona. I carabinieri hanno raccontato le fasi salienti dell'arresto. Poi è toccato alla difesa discutere.

L'avvocato ha cercato di giustificare la somma sequestrata dai carabinieri spiegando che più di 3mila 700 euro erano stati vinti dal 36enne con una schedina a fine marzo. Soldi che l'indagato, disoccupato da tempo, avrebbe conservato con parsimonia. Mentre il resto della cifra sarebbe rientrato nella “pensione di reversibilità” del padre deceduto del 36enne.

Il giudice, alla fine dell'udienza, ha convalidato l'arresto applicando la misura cautelare del divieto di dimora in Irpinia. Un provvedimento che per il magistrato "dovrebbe essere idoneo a evitare contatti tra l'indagato e i propri clienti".