Chiama prostituta la figlia e pesta a sangue il padre 79enne

Arrestato un 38enne: era l'incubo dei vicini. Oltre alle minacce anche insoliti dispetti.

Gli agenti del commissariato di Pago del Vallo di Lauro lo hanno fermato e portato in carcere. L'anziano vicino ha raccontato di essere stato più volte insultato e pestato dall'indagato.

Pago del Vallo di Lauro.  

 

di Andrea Fantucchio 

L'ha chiamata prostituta per convincere il padre a scendere di casa, poi lo ha massacrato botte: senza avere alcuna pietà per quel 79enne indifeso. E' questa la ricostruzione dei poliziotti del commissariato di Lauro, che hanno arrestato un 38enne napoletano che viveva a Pago del Vallo di Lauro (Avellino). L'uomo aveva già alle spalle un importante “curriculum” per lesioni e minacce.

A Pago l'oggetto delle sue “attenzioni” erano i vicini: un 79enne e la figlia. In più occasioni le Volanti sono intervenute, nei pressi del condominio, per sedare liti o aggressioni. Le vittime hanno raccontato che l'indagato li minacciava a ogni incontro: «Qui non potete parcheggiare», si era appropriato dell'area di sosta condominiale. L'anziano aveva cercato di farlo ragionare, tutto inutile: il vicino, dopo una serie di insulti, lo avrebbe preso a calci e pugni, infierendo quando il 79enne era già caduto a terra stordito dai colpi.

Oltre alle violenze sono contestate una serie di intimidazioni e insoliti “dispetti”: il pregiudicato avrebbe mandato in frantumi le finestre dei vicini con delle pietre e trasformato il loro pianerottolo  in una discarica, svuotando il cassonetto dei rifiuti. Le telecamere, istallate dalle vittime per sintirsi più sicure, erano state distrutte. Un escalation di violenza culminata con un'aggressione brutale. Prima gli insulti alla figlia del 79enne. Vai a fare la prostituta in un altro paese: questa la sintesi delle offese, che avevano spinto il padre a scendere in strada: una decisione avventata. L'anziano ha raccontato di essere stato pestato brutalmente dall'indagato. 

Padre e figlia avevano deciso di vendere l'appartamento per fuggire da quell'inferno. Ma è arrivata prima la polizia che ieri sera, dopo aver rintracciato il pregiudicato, lo ha ammanettato e portato in carcere.