Alto Calore, peculato e truffa: in cinque a processo

Il caso sui rimborsi, che riguarda ex amministratori, finisce davanti ai giudici.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Sono stati tutti rinviati a giudizio – il processo inizierà il prossimo primo marzo, davanti al collegio presieduto dal giudice Sonia Matarazzo – i cinque ex membri del consiglio di amministrazione di Alto Calore accusati a vario titolo di peculato, abuso d'ufficio e truffa. Gli episodi finiti nel mirino della Procura di Avellino si riferiscono al periodo dal 2011 al 2013.

Dovranno sostenere il processo – così come disposto dal gup, Vincenzo Landolfi – Ilario Spiniello, 71 anni, di Grottolella, Pantaleone Trasi, 43 anni, di Solofra, Eduardo Di Gennaro, 66 anni, di Mercogliano, Gennaro Santamaria, 55 anni, di Benevento, ed Eugenio Abate, 47 anni, di Montemiletto.

Santamaria è accusato di peculato perché, come membro del Cda di Alto Calore, si sarebbe appropriato di un telefono cellulare ed accessori di telefonia (acquistato con soldi dell'azienda) senza restituirlo dopo il mandato. Condivide poi con Abate, ex sindaco Ucd di Montemiletto e allora vicepresidente del Cda, un'ipotesi di reato per peculato, relativa anche a presunti rimborsi chilometrici ricevuti senza che – per l'accusa – sia stata avanzata alcuna richiesta di rimborso utile a verificare la congruità e la spettanza della somma ricevuta, nonché la riferibilità a delle finalità istituzionali. 

Inoltre nei confronti di Abate è ipotizzata una truffa perché, secondo la Procura, avrebbe presentato una richiesta di rimborsi per servizi relativi a spese di telefonia mobile, inducendo in errore il personale di Alto Calore. E una truffa è contestata anche a Spiniello, accusato di aver chiesto dei rimborsi per la partecipazione a dei convegni ai quali non avrebbe preso parte.

Per Di Gennaro è ipotizzato un abuso d'ufficio perché, come Direttore Generale dell'azienda, avrebbe sottoscritto contratti di collaborazione con una società alla quale veniva affidato l'incarico di organizzare eventi e spettacoli per un importo superiore ai 148mila euro. Secondo le indagini, coordinate dal pm Luigi Iglio, la società in questione, dal 2011 al 2013, risultava affittuaria degli incarichi senza che fosse stata compiuta alcuna indagine di mercato e senza richiesta di preventivi ad altri concorrenti.

Pantaleone Trasi, come direttore generale di Alto Calore Servizi, si sarebbe appropriato di 1800 euro dalle casse dell'ente per versarli a un negozio come corrispettivo per l'acquisto di un motocoltivatore, risultato donato a un centro di riabilitazione come da mandato di cassa aziendale.

Accuse sempre respinte dai diretti interessati che, ora, proveranno a sostenere la propria innocenza durante il processo. Quando saranno assistiti dagli avvocati Alberico Villani, Marino Capone, Giuseppe Saccone, Ettore Freda e Antonio Fonzoli. L'ex numero uno di Alto Calore Franco D'Ercole, rappresentato da Ettore Freda e Giovanni D'Ercole, grazie a una esaustiva memoria difensiva, aveva dimostrato la sua totale estraneità ai fatti già in fase di indagine.