Spaccio di coca ad Avellino: scarcerato un altro indagato

I giudici del Riesame hanno accolto il ricorso dell'uomo che era finito in carcere con altri 5.

Avellino.  

 

di AnFan 

I giudici del Riesame di Napoli hanno accolto il ricorso di C.C, finito in carcere con altre cinque persone, in una inchiesta della Squadra Mobile di Avellino, guidata da Michele Salemme, su un giro di cocaina, hashish e marijuana fra il capoluogo irpino e l’hinterland. L’avvocato Loredana De Risi, nel suo ricorso, ha eccepito al Tribunale del Riesame di Napoli l'inefficacia della misura cautelare per il divieto della contestazione a catena (art. 297 comma 3 c.p.p.), ritenendo che l'efficacia dell'ordinanza cautelare impugnata doveva essere retrodatata al 21 luglio 2016, quando c’era stato il primo arresto per la detenzione di 150 grammi di cocaina, per la quale l’indagato era stato già giudicato. La stessa contestazione, relativa al quantitativo di droga, è infatti finita nella nuova ordinanza. 

La misura della custodia cautelare in carcere, secondo questa tesi, aveva pertanto perso efficacia per decorrenza dei termini. La difesa aveva chiesto al Tribunale del Riesame anche la sostituzione della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari presso la comunità terapeutica, dove l'indagato - al momento dell’esecuzione del nuovo arresto disposto dal gip - stava eseguendo un programma di recupero, non ravvisando eccezionali esigenze cautelari. Nel ricorso si evidenzia, inoltre, come proprio le esigenze cautelari, sotto il profilo del pericolo della reiterazione del reato, non abbiano requisito dell'attualità, considerando che i fatti risalgono al luglio 2016 e non ci sono fatti nuovi contestati. I giudici del Riesame hanno accolto il ricorso, dichiarando inefficace la misura della custodia cautelare in carcere e disponendo la immediata scarcerazione.