Falsi incidenti stradali, prescrizioni e assoluzioni

Il tribunale di Verona ha chiuso la vicenda che vedeva imputati avvocati di Napoli e Avellino

Avellino.  

Si è conclusa nel tardo pomeriggio di ieri, con prescrizioni e assoluzioni stabilite dal Tribunale di Verona, la lunga vicenda processuale che ha visto coinvolti una trentina di imputati, tra cui una decina di avvocati del Foro di Napoli e di Avellino, accusati, a vario titolo, di aver messo in piedi una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe ai danni della Cattolica Assicurazioni.
In particolare, una dozzina i sinistri stradali “sospetti” che erano finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura di Verona che aveva chiesto, a giugno 2009 con l’allora Procuratore Giovanni Pascucci, il rinvio a giudizio per una trentina di persone, tutte campane, coinvolte secondo l’accusa in una serie di incidenti falsi con conseguenti richieste risarcitorie avanzate alla Cattolica Assicurazioni. I sinistri, sempre secondo l’accusa, sarebbero stati organizzati a tavolino da alcuni avvocati i quali, spesso anche all’insaputa dei loro ignari clienti, avrebbero utilizzato i dati in loro possesso (fotocopie di carte di identità, codici fiscali, certificazioni mediche, copie di libretti di circolazione e quant’altro) per avanzare richieste risarcitorie in nome e per conto dei loro assistiti, spesso del tutto all’oscuro.
Dopo 8 anni di processo e circa 20 udienze, con l’escussione di decine di persone tra testimoni e periti, il tribunale di Verona, presieduto dalla dottoressa Isidori, ha dovuto dare atto della intervenuta prescrizione per quasi tutti i capi di imputazione aventi ad oggetto fatti risalenti agli anni 2006 e 2007.
Soltanto per un capo di imputazione, relativo alla posizione di due avvocati, uno di Napoli (A.S.) ed uno di Avellino (B.S.), il tribunale scaligero ha dovuto sentenziare nel merito non essendo ancora maturata la prescrizione.
I due professionisti, difesi dall’avvocato Rolando Iorio, sono stati assolti per non aver commesso il fatto.