Esplosione. "Perdono l'attentantore. Non provo risentimento"

Parla il direttore della Caritas, Carlo Mele

Avellino.  

Sgomento, incredulità, paura, dolore. Sentimenti che hanno invaso palazzo Vescovile, le sue stanze popolate da persone impegnate nella lotta al disagio, povertà, miseria. Oggi un uomo ha lasciato un pacco davanti all'ingresso di palazzo Vescovile, all'interno tre bombolette da campeggio, che ha lasciato esplodere proprio in piazza Libertà. Il bilancio è di tre feriti per fortuna non gravi. Tra questi il direttore della Caritas, Carlo Mele. 

"Non provo risentimento, sono pronto a incontrare l'attentatore" "All'inizio pensavamo avessero incendiato il portone, poi abbiamo scoperto che si trattava di un ordigno". Carlo Mele, direttore della Caritas di Avellino, ricostruisce così gli attimi dell'esplosione nel palazzo Vescovile in cui è rimasto lievemente ferito. "Io, un agente della Polizia Municipale e un passante che stava provando a spegnere le fiamme, ne abbiamo pagato le conseguenze", racconta Mele.

Tutto sarebbe successo secondo Mele, mentre il Vescovo stava per uscire, Pochi attimi sarebbero bastati per ferire anche il monsignore. "Eravamo venuti a prenderlo, poi abbiamo visto le fiamme e quindi aperto mezzo portone. A quel punto c'è stata l'esplosione". "Sono pronto ad incontrarlo per ascoltare le sue ragioni, ma fa male pensare che tutto sia accaduto alle 17, quando in piazza ci sono già tante persone a passeggiare, tanti bambini a giocare". 

"E' una persona che fino a poco tempo fa sarebbe venuta a discutere dei suoi problemi - spiega don Vitaliano Della Sala - ma oggi, per arrivare a tanto, doveva essere davvero arrabbiato. E la rabbia e' ormai una caratteristica comune dei poveri, di chi vive nel disagio. Sono tutti circondati da rabbia: basta accendere la televisione, seguire i social, vedere che intorno c'e' tanto odio sociale. Dovremmo riflettere di piu' su questa condizione".