Avellino, omicidio Ficuciello. Il criminologo: "Gerardo non è un assassino"

L'uomo è sotto processo per aver soffocato la moglie con un cuscino

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Avellino.  

Non rientrerebbe nel profilo di matrice criminale l’86enne Gerardo Limongiello, sotto processo con l’accusa di omicidio volontario aggravato per aver ucciso la moglie, Antonietta Ficuciello, 86 anni.

Ad affermarlo in aula questa mattina è stato il criminologo, chiamato a testimoniare per stabilire proprio se nell’anziano uomo fosse presente l’indole criminale. Secondo l’esperto, decisamente Limongiello non è un criminale a sangue freddo, anzi, sembrerebbe addirittura pentito del delitto che avrebbe commesso.

Accolta dalla corte la richiesta della difesa – rappresentata dall’avvocato Mario Di Salvia - di nominare un perito che possa definire lo stato mentale attuale dell’uomo, affetto, sembra, da forte depressione. L’udienza si è aggiornata al 22 giugno prossimo. Accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, l’uomo, attualmente sottoposto a regime di arresti domiciliari presso una struttura per anziani, il 5 maggio 2021, a seguito dell’ennesimo litigio con la moglie Antonietta - pare perché la donna non volesse acconsentire al trasferimento presso una casa di riposo - scrive un biglietto - “Chiedo perdono a mia moglie Antonietta tanto amata. Perdonami, perdonami. Ci vediamo in paradiso” – e decide di porre fine alla vita della donna, soffocandola con un cuscino. La veglia per poco più di un’ora, seduto al suo capezzale, poi esce, a piedi si reca dai carabinieri di Via Roma e confessa: “Ho ucciso mia moglie”.