Avellino, bonus facciate: ecco le menti della truffa milionaria

Dalle indagini è emerso che dopo la comunicazione, i lavori in realtà non venivano mai eseguiti

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Avellino.  


di Paola Iandolo 

Grazie al lavoro della Guardia di Finanza, la Procura di Avellino ha smascherato una truffa Ecobonus da un miliardo e 700 milioni di euro su tutto il territorio nazionale. Le indagini hanno consentito di accertare che i principali ideatori sono irpini: G.S 32enne, G.M 30enne, A.C.T 34enne di Atripalda, coloro che presentavano – stando all’impianto accusatorio – le comunicazioni all’agenzia delle entrate per ottenere i bonus. Gli altri quattro irpini coinvolti nella maxi truffa – K.D.V. 25enne, R.C. 57ennedi Atripalda , M. T. D.P 51enne di Nusco  e V.F. 57enne – erano cessionari dei crediti che li cedevano ad altri, permettendo la realizzazione delle indebite compensazioni.

Le indagini

Quello effettuato stamane è uno dei sequestri dall'importo più alto di sempre in merito ai crediti d'imposta. Inoltre dalle indagini è emerso che erano completamente inesistenti i lavori dichiarati, le pratiche firmate in alcuni casi da senzatetto o persone decedute. Gli  indagati sono accusati di aver creato un’associazione a delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di delitti di truffa aggravata per il conseguimento di contributi a carico dello Stato relativi ai bonus edilizi. In particolare gli indagati stando a quanto sostenuto dagli inquirenti avrebbero conseguito i contributi per interventi di riqualificazione energetica eco-bonus con possibilità di recupero di una percentuale, variabile tra il 50 e l’85 % a seconda del tipo di intervento e delle caratteristiche di zona, delle spese sostenute per i lavori e delle possibilità di cessione del credito generato.