Aste Ok, l’avvocato Vietri: "Pronta a chiedere la revoca della misura"

Nessuna intercettazione con i presunti vertici del sodalizio criminale a carico del suo assistito

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Montoro.  

Aste Ok, un controesame lungo ed estenuante quello a cui si è sottoposto il maresciallo dei carabinieri del comando provinciale di Avellino e dal quale sarebbero emersi elementi nuovi. In particolare per la posizione dell’imputato M. G. – difeso dall’avvocato Rosaria Vietri - accusato di turbativa d’asta per un immobile sito in Montoro, nonché di associazione di stampo mafioso poiché presunto membro del clan Partenio e longa mano, così lo definisce la Procura del presunto clan Partenio per gli affari illeciti sull’area di Montoro. “E’ emerso che alcuna intercettazione telefonica è emersa dal corredo probatorio della Procura tra M.G. e i membri del presunto clan Partenio, ossia Livia Forte, Forte Modestino, i Galdieri i Genovese e altri, ancora meno risultano intercettazioni telefoniche o ambientali del M.G., con le presunte vittime dell’asta immobiliare anzi è emerso dalla intercettazioni che la Procura ha versato agli atti del processo a corredo della propria accusa, che proprio gli esecutati, unitamente al M.C. C. avevano architettato un piano per fare in modo che l’asta andasse deserta, usando ogni stratagemma, addirittura ottenendo notizie riservate sulla partecipazione dei vari utenti all’asta”. L’avvocato Vietri inoltre mette in evidenza che “è emerso una vera e propria organizzazione che vedeva gli esecutati, unitamente a M.C.C ed un avvocato (non indagato) finalizzata a scoraggiare la partecipazione dei vari utenti all’asta e addirittura colui che oggi è imputato per avere presentato l’offerta per partecipare all’asta, è stato minacciato dal gruppo su citato unitamente anche a tale C.L.”.

 

Revoca misura

Alla luce di quanto emerso l’avv. Vietri Rosaria “chiederà la revoca della misura cautelare emessa in danno del proprio assistito che alla luce dei fatti ora narrati appare essere stato inglobato in un procedimento senza avere commesso alcuna illeceità e senza che sia stata provata in alcun modo la sua connivenza e partecipazione al presunto clan Partenio. Anzi il prosieguo dell’istruttoria dibattimentale che ha già visto la deposizione delle persone offese e poi degli agenti che hanno svolto l’attività di indagine delegata, ciò che emerge in maniera chiara è che le persone offese per non perdere il bene si siano avvalse di ogni mezzo”.

L’udienza per il prosieguo istruttorio è stata rinviata al 26 aprile.