Sarà una settimana decisiva per la triste vicenda della morte di Gerardina Corsano, la 45enne deceduta in circostanze sospette dopo aver avvertito un malore, all'ospedale di Ariano Irpino. La Procura ha avviato ogni tipo di accertamento. Sabato è arrivata la notizia in via ufficiale dell'assenza di botulino sugli alimenti sequestrati nella pizzeria dove i coniugi avevano mangiato il sabato prima di sentirsi male e in casa della coppia. Quindi, esclusa la pista dell'intossicazione alimentare, si segue quella dell'avvelenamento. Ma da cosa? La procura sta cercando di capire come Gerardina sia entrata in contatto con sostanze o alimenti velenosi. L'attenzione del magistrato inquirente si è soffermata anche sul lavoro dei coniugi: Angelo Meninno è titolare di un'azienda agricola che lavora cereali. E' possibile che Gerardina, che lavorava nella stessa azienda, sia venuta in contatto in maniera involontaria con prodotti chimici, fitofarmaci, utilizzati per la lavorazione dei cereali?
Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno ascoltato i parenti della famiglia di Angelo. Successivamente gli agenti della Mobile hanno sequestrato il cellulare nella disponibilità del marito della vittima, proprio per far chiarezza su questi aspetti. Nasce da qui la necessità di approfondire ogni aspetto, anche alla luce di alcune circostanze evidenziate dall'avvocato Gerardo Giorgione, legale dei parenti della vittima che ha detto di voler a tutti i costi la verità su questa storia. “Lo vuole la famiglia di Gerardina – ha dichiarato - È un’indagine che deve verificare a 360° tutti gli aspetti perché parliamo della perdita di una donna a soli 45 anni. Quindi l’obiettivo deve essere quello di scoprire come mai e cosa è successo, come si è venuti a contatto con eventuali agenti esterni che hanno potuto condurre la morte. E' un diritto sapere la verità – conclude Giorgione -.