di Paola Iandolo
Arresti domiciliari per A.R, S.F. e per il cassiere del centro scommesse di Atripalda, A.D.A. Il gip ha attenuato la misura per i tre che secondo la pubblica accusa, si sarebbero accordati per compiere la rapina, poi riqualificata in furto aggravato dal gip del tribunale di Avellino. I tre davanti al gip Fabrizio Ciccone hanno risposto a tutte le domande ammettendo le loro responsabilità. Atteggiamento collaborativo, valutato positivamente dal gip che ha concesso la misura meno afflititva ai tre, i domiciliari.
L'interrogatorio di garanzia
I tre indagati finiti in carcere per furto aggravato ai danni di un'agenzia di scommesse di Atripalda, stamattina, hanno risposto alle domande del Gip del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone. I presunti autori della rapina simulata, così come ricostruito dai militari dell’ Arma, sono difesi dagli avvocati Rita Cesta e Gerardo Santamaria. Al termine degli interrogatori di garanzia, i difensori hanno anche avanzato le richieste di attenuazione delle misure applicate nei confronti dei loro assistiti.
La ricostruzione
Ad incastrare i tre sono state le immagini del sistema di videosorveglianza attivo sul territorio dove - il 6 gennaio - è avvenuto il colpo simulato e quando ci sarebbero stati ben due incontri presso una stazione di servizio di Avellino tra il ventitreenne cassiere dell’agenzia di scommesse A.D.A e i due presunti autori A.R. e S.F. Il dipendente dell’agenzia - ad avviso degli inquirenti - sarebbe il basista della banda, che si era organizzata per compiere il finto furto.