La gestione dei cinghiali in Italia, Merola:"Problema creato e strumentalizzato"

L'analisi del delegato responsabile sezione Lac Avellino e Lida Bonito

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L'intervento

Bonito.  

"La gestione dei cinghiali in Italia: un problema creato e strumentalizzato. Negli ultimi decenni, la presenza dei cinghiali in Italia è aumentata significativamente, causando danni alle coltivazioni, incidenti stradali e persino incursioni nelle città. La soluzione proposta dalle amministrazioni è quasi sempre la caccia, ma studi scientifici dimostrano che questo approccio non solo è inefficace, ma contribuisce a peggiorare la situazione. È necessario cambiare prospettiva e adottare soluzioni sostenibili, basate sulla prevenzione e sulla gestione della fauna selvatica, piuttosto che sulla sua eliminazione sistematica".

E' l'analisi di Emilio Merola, delegato responsabile sezione Lac Avellino e sezione Lida Bonito - Av-Odv-Ets.

L’origine del problema: un errore umano

"La proliferazione dei cinghiali non è un fenomeno naturale, ma il risultato di ripopolamenti artificiali iniziati negli anni '60 per favorire la caccia. La specie autoctona, meno prolifica e di dimensioni più ridotte, è stata sostituita da cinghiali di maggiori dimensioni di provenienza estera spesso incrociati con maiali domestici (Large White) e con un ciclo riproduttivo accelerato. Nonostante il divieto di ripopolamento, continuano a verificarsi casi di introduzioni abusive, contribuendo ulteriormente alla crescita della popolazione.
La caccia: una falsa soluzione

Le amministrazioni pubbliche affidano la gestione dei cinghiali ai cacciatori, ma il loro intervento si è dimostrato inefficace.

Nonostante il numero di abbattimenti aumenti ogni anno, la popolazione di cinghiali continua a crescere. La caccia altera la struttura sociale degli animali, favorisce riproduzioni più frequenti e anticipate, e spinge i cinghiali a disperdersi, aumentando il loro impatto sulle coltivazioni e sulle aree urbane. Studi scientifici dimostrano che popolazioni di cinghiali poco cacciate rimangono stabili e causano meno danni rispetto a quelle soggette a intensa pressione venatoria".

Le vere soluzioni: prevenzione e gestione sostenibile

"Esistono metodi ecologici ed efficaci per ridurre i danni causati dai cinghiali senza ricorrere agli abbattimenti:

Recinzioni elettrificate: Studi di ISPRA confermano che questi sistemi, se correttamente installati e mantenuti, possono prevenire il 100% dei danni alle coltivazioni.

Dissuasori acustici ad ultrasuoni: Tecnologie avanzate impediscono agli animali di abituarsi al suono, allontanandoli efficacemente dalle aree sensibili.

Controllo della fertilità: Il vaccino GonaCon™, già sperimentato in Italia, riduce la fertilità dei cinghiali per 4-6 anni con una singola dose, contribuendo alla diminuzione della popolazione senza interventi violenti.
Incidenti stradali e cinghiali in città

Il rischio di incidenti stradali è spesso usato come ulteriore pretesto per la caccia, ma soluzioni alternative esistono:

Sistemi di rilevamento come il “Safe Crossing”, che avvisa gli automobilisti della presenza di animali sulla carreggiata, riducendo drasticamente gli incidenti.

Costruzione di sottopassi e sovrappassi per la fauna: una pratica già adottata con successo in molte aree europee.

La presenza dei cinghiali nelle città, invece, è legata alla cattiva gestione dei rifiuti. Evitare di lasciarli a terra e utilizzare correttamente i cassonetti è fondamentale per ridurre l'attrattiva delle aree urbane per la fauna selvatica.

La peste suina africana: un’emergenza strumentalizzata

La Psa è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali, ma non gli esseri umani. Il virus si diffonde principalmente tramite fattori umani, come il trasporto di suini infetti e la gestione scorretta degli allevamenti. Nonostante l’Efsa confermi che la caccia non è una strategia efficace per contenere la diffusione della malattia, il mondo venatorio sfrutta questa emergenza per giustificare ulteriori abbattimenti, ignorando le vere soluzioni come il rafforzamento delle norme di biosicurezza, la gestione dei rifiuti di origine animale, e il monitoraggio delle importazioni.
Conclusione: cambiare prospettiva

La gestione dei cinghiali in Italia è caratterizzata da scelte politiche che favoriscono la caccia invece di soluzioni scientificamente provate.

La maggior parte degli italiani è contraria alla caccia, eppure le decisioni continuano a essere influenzate dagli interessi venatori. È fondamentale adottare un approccio basato sulla prevenzione, sulla gestione responsabile della fauna e sull’uso di tecnologie innovative, abbandonando pratiche inefficaci che perpetuano il problema invece di risolverlo".