di Paola Iandolo
Presente alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente del tribunale di Avellino, Francesca Spena, anche il procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli, Aldo Policastro, che ha rivolto un augurio personale alla nuova presidente del tribunale: “Le auguro di svolgere la sua funzione così come ha svolto quella di giudice, prima a Napoli e poi in cassazione. È una magistrata di alta professionalità, grande sensibilità e notevole capacità organizzativa e gestionale, sia per quanto riguarda il personale, sia per i temi più delicati della giurisdizione”.
Un passaggio sull'attuale quadro normativo
“Rendere giustizia è sempre più difficile. Tuttavia, dobbiamo provarci. Una volta che le leggi sono approvate e pubblicate, noi le applichiamo: cerchiamo di farlo nel modo migliore possibile, nel modo più adeguato alla tutela dei diritti delle persone. Certo, il quadro normativo è sempre più complesso, con difficoltà introdotte dal legislatore che, a volte, riteniamo ingiustificate. Noi comunque le applichiamo, e pur con difficoltà, cerchiamo di andare avanti”. “Secondo me, il coordinamento investigativo non solo resta importante, ma è centrale. Consente di ottimizzare le risorse, individuare strategie, definire priorità. Solo attraverso un coordinamento a livello distrettuale — tra tutte le procure e gli uffici di polizia — si riesce a comprendere quali siano i settori su cui concentrare le risorse disponibili, e con quali modalità più efficaci ed efficienti, soprattutto considerando le difficoltà normative che spesso si pongono all’attività investigativa. Inoltre, permette di rendere gli accertamenti dei fatti il più rapidi possibile”.
Uno sguardo sulla realta irpina
"Dal punto di vista investigativo, il collega Airoma, procuratore della Repubblica di Avellino, svolge egregiamente il proprio lavoro: è sempre disponibile verso gli altri colleghi del distretto, sempre pronto al dialogo con la procura generale, in un’ottica di collaborazione, efficienza e sinergia. Ed è proprio questo ciò di cui c’è bisogno per rendere giustizia, nei limiti del possibile”.
