Avellino, assenteismo al Genio Civile: 75 indagati

Finanza in azione: tra aprile e giugno 2018 decine di dipendenti attestavano falsamente la presenza

Cinque inviti a dedurre emessi dalla Corte dei Conti.

Avellino.  

La Procura regionale per la Campania della Corte dei Conti ha emesso 5 inviti a dedurre relativi a 75 persone per danno erariale, quantificato in 179.511,77 euro, e danno di immagine causato da assenteismo accertato a carico del personale del Genio Civile di Avellino, articolazione della Direzione generale per il governo del territorio, i lavori pubblici e la protezione civile della Regione Campania. Tra loro anche una dirigente alla quale viene contestata l’omessa vigilanza sulle presenze in servizio del personale.

Assenteismo accertato

Le condotte assenteistiche accertate a carico del personale riguardano il periodo tra aprile e giugno del 2018. Le indagini condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Avellino hanno portato in sede penale al rinvio a giudizio per i delitti di truffa aggravata e false attestazioni, connessi al fenomeno dell’assenteismo fraudolento dal pubblico impiego (con la definizione mediante l’istituto della “messa alla prova” nella quasi totalità dei casi), nonché, in sede disciplinare, al licenziamento di 37 dipendenti e alla sospensione dal servizio di ulteriori 37 per periodi da uno a 6 mesi.

La segnalazione alla finanza, le indagini

Le indagini sono state avviate a seguito di una segnalazione pervenuta alla Sala operativa del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Avellino e sono state eseguite con servizi di osservazione, pedinamento, videosorveglianza occulta e sequestri di documenti. Sono stati così accertati, nell’arco dei mesi fra aprile e giugno del 2018, plurimi e diffusi casi di assenteismo da parte dei dipendenti della sede di via Roma del capoluogo irpino del Genio Civile, che attestavano “falsamente” la propria presenza sul luogo di lavoro.

Le false attestazioni 

Le condotte fraudolente venivano realizzate anche grazie all’assiduo scambio fra i dipendenti dei badge elettronici, e consistevano nell’allontanamento ingiustificato dal proprio posto di lavoro, con falsa attestazione di ore prestate, in realtà mai rese, regolarmente retribuite dall’ente pubblico. Al fine di ricostruire la vicenda sotto l’aspetto erariale e delle responsabilità amministrativo-contabili, il viceprocuratore generale Licia Centro, con il coordinamento del procuratore regionale Antonio Giuseppone, ha delegato la Guardia di Finanza di Avellino a svolgere specifici accertamenti, all’esito dei quali la Procura contabile ha emesso 5 inviti a dedurre per 75 soggetti tra dipendenti e dirigente pro tempore, contestando agli autori delle condotte antigiuridiche un danno erariale derivante sia dall’ingiusto profitto per le false attestazioni della presenza sul luogo di lavoro, sia per il nocumento arrecato all’immagine dell’Ente, complessivamente pari a 179.511,77 euro.