Avellino, palazzine Post-sisma: Assocasa chiede fondi per la riqualificazione

Assocasa chiede di poter reperire risorse per poter eliminare il pericoloso amianto

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Palazzine post-sisma: "persiste l'immobilismo".  A sostenerlo è l’Assocasa di Avellino e il coordinatore regionale, Elio Amodeo che ha inviato una missiva al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del governatore campano, Vincenzo De Luca, e pure dell’Acer Campania (l’Agenzia regionale che gestisce l’edilizia residenziale pubblica) per  far riaccendere i riflettori sulle condizioni critiche in cui vivono i residenti delle case popolari avellinesi in particolar modo per coloro che vivono nei prefabbricati postsisma. Strutture che sarebbero dovute essere provvisorie, ma in cui si continua ad abitare dopo 45 anni dal sisma.

 

 Amodeo ha appreso dalla stampa di un progetto del Governo per la riqualificazione urbana di Caivano e, quindi, dei fabbricati popolari costruiti all'epoca del terremoto del 1980. Nello specifico, si tratta di un bando, pubblicato a fine maggio, che porterà a un investimento di circa 130 milioni di euro. Capitale coperto da privati, sotto la guida governativa, che dovrà condurre alla rinascita del quartiere, a cominciare dalla restituzione di residenze sicure e dignitose per i suoi abitanti. 

 

"La notizia - si evidenzia nella nota - non può che fare immenso piacere, però, Assocasa deve fare presente che anche ad Avellino si trovano fabbricati popolari costruiti a seguito del terremoto del 1980 e che necessitano di riqualificazione. Tant’è che dall’Assocasa si sta da tempo denunciando la situazione esistente sul territorio avellinese, tanto più che si tratta di strutture che presentano componenti costituite anche dal pericolosissimo amianto come attestato anche dal Comune di Avellino".

Da qui a richiesta inviata al Governo e alla Regione Campania per elargire un finanziamento anche per quelli irpoini. "Pertanto, questo sindacato sollecita lo stanziamento di opportuni finanziamenti per la riqualificazione dei fabbricati popolari costruiti ad Avellino all'epoca del terremoto del 1980 ed anche prima. A cominciare dalle risorse -conclude Amodeo - necessarie per la rimozione dei manufatti con presenza di amianto".