di Paola Iandolo
Era finito prima ai domiciliari e successivamente in carcere per la detenzione e lo spaccio di funghi allucinogeni. A scagionare un ventiquattrenne avellinese, difeso dall’avvocato Enrico Matarazzo, l'esito della consulenza tossicologica sugli stessi funghi sequestrati. Non avevano capacità drogante e dunque è stata la stessa Procura di Avellino a chiedere al Gip la revoca della misura cautelare nei confronti del ventiquattrenne, che torna libero a distanza di tre mesi dal suo arresto.
Il blitz venne effettuato ad aprile dal personale della Questura di Avellino. Al termine della perquisizione ritrovarono 15 barattoli contenente numerosi funghi già formati ed essiccati e che, da una verifica presso il laboratorio, erano risultati appartenere alla specie Psilocybe Semilanceata del genere Psilocybe; sostanza ad alto potenziale allucinogeno già inserita nella Tabella I del D.P.R. 309/90. Ma gli esami hanno stabilito che non hanno capacità drogante.
