Avellino, Inchiesta condoni: per tre ore interrogato il responsabile sportello

Agli atti i documenti e una denuncia presentata dallo stesso L.D.C. lo scorso 19 maggio

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Avellino.  

di Paola Iandolo

Per tre lunghe ore L.D.C. - responsabile dello sportello condono al comune di Avellino - ha tentato di chiarire la sua posizione. L'indagato - affiancato dal suo avvocato Nello Pizza - dopo aver chiesto di essere sentito, ha fornito elementi e chiarimenti utili all'inchiesta, ma soprattutto ha cercato di delineare la sua posizione. Ad ascoltarlo il pubblico ministero Fabio Massimo del Mauro, gli agenti della polizia giudiziaria dell'Aliquota gdf presso la procura e dagli agenti della Digos. 

Per  tre ore L.D.C. si è professato innocente ed estraneo alle contestazioni mosse nei suoi confronti. Ha consegnato nelle mani degli inquirenti una denuncia che lui stesso aveva redatto - il 19 maggio - prima che scoppiasse il caso condoni falsi. In quella denuncia aveva ricostruito degli episodi su cui ora si concentreranno le indagini degli uffici di Piazzale de Marsico. Non è escluso che la lista degli indagati possa ulteriormente allingarsi.

La Procura ha scritto anche i primi nomi nel registro degli indagati. Si tratta di un ex dirigente del Palazzo di Città, un responsabile del comune di Avellino e quattro responsabili del procedimento, accusati di falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico: Il dirigente V.L., E.A., C.G., G.V. e A.M. responsabili del procedimento, L.D.C. responsabile dello sportello condono.

Secondo le ipotesi della Procura di Avellino, alcuni proprietari di immobili abusivi non condonabili poiché realizzati in epoca diversa da quella delle leggi sul condono edilizio avrebbero avanzato richieste di integrazione di pratiche di condono mai presentate in realtà utilizzando protocolli relativi ad altre istanze di condono inoltrate nei periodi temporali in cui si poteva sanare.