Due sessantenni fanno morire di stenti quattro cani a Senerchia

Rinchiusi quattro meticce in un box abusivo per almeno sette giorni senza acqua né cibo

due sessantenni fanno morire di stenti quattro cani a senerchia

LNDC Animal Protection ha denunciato i responsabili e ha avviato azioni legali per ottenere pene adeguate al reato di maltrattamento e uccisione di animali

Senerchia.  

I carabinieri del Nucleo Forestale di Lioni, insieme all’Arma territoriale e al personale dell’ASL di Avellino, hanno scoperto in un fabbricato abusivamente occupato a Senerchia quattro cagnoline rinchiuse in un box senza via d’uscita. Le prime indagini indicano che le animali non avevano ricevuto cibo né acqua da almeno sette giorni, con conseguente morte per stenti di tre di esse; la quarta è sopravvissuta miracolosamente.

Identificazione dei responsabili

Grazie alla presenza del microchip su due cani, è stato possibile risalire ai due sessantenni proprietari, formalmente indagati per maltrattamento e uccisione di animali. Le tre carcasse sono state trasferite all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Napoli per esami necroscopici finalizzati a stabilire con precisione le cause del decesso.

La denuncia della LNDC Animal Protection

LNDC Animal Protection ha preso posizione, esprimendo profonda indignazione per questo gesto definito di “crudeltà inaudita” da Piera Rosati, presidente dell’associazione. LNDC ha precisato che tali atti sono inaccettabili nel 2025, ha messo in evidenza l’indifferenza verso la vita animale e ha ribadito l’impegno legale per ottenere pene severe secondo la normativa penale vigente.

Quali conseguenze attese

La denuncia mira a sanzionare comportamenti che integrano reati previsti dalla cosiddetta “Legge Brambilla”, che punisce la uccisione e il maltrattamento di animali con pene fino a quattro anni di reclusione. LNDC Animal Protection ha annunciato il coinvolgimento dei propri legali per seguire l’evoluzione del caso e ottenere una condanna adeguata alla gravità dei fatti.

Le prossime tappe processuali

Nei prossimi mesi, la necroscopia dovrà escludere altre cause mediche e confermare la morte da maltrattamento. Seguiranno eventuali accertamenti legali per valutare l’entità del danno inflitto e la posizione processuale dei due indagati. LNDC continuerà a monitorare la vicenda, ritenendo fondamentale che i responsabili comprendano la gravità delle loro azioni.