di Paola Iandolo
Con il provvedimento emesso oggi dal GIP del Tribunale d di Avellino si chiude la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto l’ex candidato sindaco di Solofra, Antonello D’Urso, difeso dagli avvocati Raffaele Tecce e Felice Missani, a seguito della denuncia presentata dall’attuale sindaco Nicola Moretti e da Aurelio Petrone, assistiti dall’avvocato Raffaele Moretti.
Il Giudice ha preso atto del decreto di archiviazione, dichiarando improcedibile l’opposizione delle parti offese e confermando la richiesta del pubblico ministero, che già aveva chiesto l’archiviazione dopo l’interrogatorio di D’Urso. Archiviazione estesa anche a Elio Visone (difeso dall’avvocato Gerardo Santamaria) e a Michele Napoli (difeso dall’avvocato Matteo Fimiani).
Le contestazioni iniziali della Procura risalivano al periodo elettorale del settembre 2023 e ipotizzavano un episodio di presunta corruzione per 75 euro e un’accusa di diffamazione a carico di Visone. Accuse che, alla prova dei fatti, si sono rivelate prive di consistenza, tanto da essere archiviate senza esitazioni.
Durante l’udienza, le persone offese hanno ribadito la loro opposizione, ma il GIP ha sancito che non vi erano margini per procedere oltre.
Soddisfatto D’Urso, che ha così commentato:“Il provvedimento di oggi, di fatto, prende atto del decreto di archiviazione del GIP che ha ritenuto la richiesta di archiviazione del pubblico ministero meritevole di essere accolta nel merito, dando ragione a quanto da me sostenuto da tempo.
Il provvedimento, al di là di un possibile reclamo da parte di Moretti e Petrone per motivi solo formali, mi restituisce dignità e fa chiarezza sulla vicenda che ha leso la mia immagine. Insomma, la mia è una vittoria personale, contro chi voleva insinuare cose mai esistite”.
L'avvocato Raffaele Moretti precisa "che il gip non ha confermato la richiesta del pm, ma ha solo preso atto dell'esistenza di un decreto di archiviazione emesso sulla base dell'erroneo presupposto della mancanza di opposizione alla richiesta di archiviazione, che pertanto non è stata considerata. In tali casi la legge prevede la nullità del decreto di archiviazione.
E quindi, le dichiarazioni dell’indagato D’Urso sono totalmente prive di fondata verità. È completamente falso affermare che la vicenda sia chiusa definitivamente, in quanto, dopo che il giudice si sarà pronunciato sugli aspetti formali procedurali, la questione sarà rimessa al vaglio del GIP per valutare, per la prima volta, l'atto di opposizione".
