Avellino, inchiesta concorsi Asl: il numero degli indagati destinato a salire

Il numero degli indagati potrebbe salire ulteriormente

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Corruzione in concorso. Questa l'accusa contestata a Vincenzo Alaia ed alre cinque persone tra dirigenti e aspiranti partecipanti ai concorsi all'Asl di Salerno. Inchiesta in una fase iniziale e che potrebbe subire nuovi sviluppi a stretto giro.  Accuse contenute in un decreto di perquisizione e sequestro notificato dai carabinieri di Salerno al presidente della Commissione Sanità della Regione Campania. I militari hanno eseguito ieri mattina le perquisizioni presso lo studio e l'abitazione del consigliere regionale. A firmare il decreto il pm Francesco Raffaele.

Nel mirino della Procura avellinese candidati, dirigenti, figure apicali della sanità regionale che - stando all'impianto accusatorio provvisioro - avrebbero condizionato i concorsi all'Asl di Salerno.  I militari hanno disposto il sequestro di materiale utile alle indagini e ora sarà analizzato dagli inquirenti. Contro Alaia però sarebbero state raccolte già delle intercettazioni nella fase delle indagini. L'inchiesta sui concorsi all'Asl di Salerno sarebbe nata per caso. I militari dell'arma di Salerno stavano indagando su altre vicende e sono spuntate fuori le intercettazioni che hanno fatto emergere i tentativi di condizionamento dei concorsi indetti dall'azienda sanitaria locale di Salerno.


 Alaia si dice estraneo alla vicenda. «Con grande serenità vi dico che sono del tutto estraneo ai fatti che vengono indicati nel provvedimento a me notificato. Pertanto, con spirito ampiamente collaborativo, nutro l'auspicio che presto emerga tale mia totale estraneità e, nel contempo, esprimo la massima fiducia nell'operato della magistratura. Ho affidato al mio legale, l'avvocato Benedetto De Maio, il compito di difendere la mia onorabilità in ogni sede e appena avrò contezza degli atti dell'indagine chiederò di essere ascoltato dagli inquirenti».