di Paola Iandolo
Sarebbero due gli imprenditori conciari del Distretto di Solofra finiti nella morsa di tre gruppi criminali smantellati dall'operazione della Dda eseguita anche ad Avellino. I quattro irpiniraggiunti dal decreto di fermo sono ritenuti responsabili dei delitti di usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’attività d’indagine – che ha avuto inizio nel mese di luglio 2025 – ha consentito di disvelare l’esistenza di una articolata rete criminale composta da soggetti intranei e/o contigui a tre sodalizi camorristici, operanti nelle province di Avellino Salerno e nella provincia di Napoli.
Questi ultimi, avvalendosi del metodo mafioso, hanno estorto alle parti offese – due giovani imprenditori conciari dell’avellinese in gravi difficoltà economiche – ingenti somme di denaro, profitto di prestiti usurari precedentemente concessi. In totale, per l’esecuzione dei predetti provvedimenti cautelari, sono stati impiegati 120 operatori (tra i quali quattro unità piloti-droni dell’Ufficio Supporto Indagini Tecniche della DIA). In supporto alla DIA, per la sola fase esecutiva, sono stati impiegati appartenenti alle Questure di Avellino e Salerno, militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Avellino, Napoli, Salerno e Potenza e dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Avellino e di Salerno.
Conseguentemente, sono state attivate le Procure di Avellino, Nocera Inferiore, Torre Annunziata e Potenza per le successive richieste di convalida ai competenti Uffici GIP.
Il provvedimento d’urgenza si è reso necessario, oltre che per interrompere le attività delittuose in contestazione, tutt’ora in corso, anche scongiurare pericoli per l’incolumità delle parti offese, fatte oggetto, nel corso delle ultime settimane, di sempre più incessanti richieste di pagamento con esplicite minacce per la propria incolumità personale.
