Monteforte, esercizio abusivo di giochi: il 38enne in silenzio davanti al gip

I suoi legali sono a lavoro per presentare l'istanza davanti al tribunale del Riesame

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Monteforte Irpino.  

 

di Paola Iandolo 

Si è avvalso della facoltà di non rispondere il candidato alle elezioni amministrative di Monteforte Irpino nella lista "E' ora" ed estromesso subito dopo il suo arresto dagli altri componenti, Giovanni Mazzola. Nel corso dell'interrogatorio di  garanzia - affiancato dai suoi legali, gli avvocati Gaetano Aufiero e Luca Pellecchia - non ha risposto alle domande del gip del tribunale di Napoli che ha firmato l'ordinanza, ha solo respinto le accuse mosse nei suoi confronti. I legali ora sono a lavoro per presentare istanza di riesame.

Il 38enne, era stato candidato anche all'ultima tornata elettorale ma - come evidenziato dagli stessi inquireinti - le contestazioni mosse nei confronti di Mazzola non riguardano l'attività politica. I fatti oggetto di indagine risalgono al periodo antecedente alla sua candidatura.Nei confronti di Mazzola è stata eseguita la misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di esercizio abusivo di giochi e scommesse aggravato dalle finalità mafiose. È quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, il colonnello Paolo Leoncini e dal maggiore Andrea Coratza con il supporto del Comando Provinciale di Napoli guidato dal generale Biagio Storniolo e coordinato dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli.

L'inchiesta coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, dall'aggiunto Sergio Ferrigno e dal sostituto Henry John Woodcock è sfociata nell'esecuzione di 44 ordinanze di custodia cautelare, di cui 34 in carcere hanno e 10 ai domiciliari. Contestati a vario titolo ai 44 indagati i reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata all'esercizio abusivo di giochi e scommesse, estorsione, tentata estorsione, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare i clan Licciardi e Russo, oltre che di scambio elettorale politico-mafioso.