Avellino, Aste Ok, affrontate le questioni preliminari: le decisioni a gennaio

In quella sede arriveranno le decisioni anche sulle richieste di abbreviati

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Aste OK, le decisioni sulle richieste di ammissione delle parti civili e sui riti alternativi verranno rese note il 9 gennaio. Rinviata ancora l'udienza preliminare per Nicola Galdieri, Livia Forte, Armando Aprile, Damiano Genovese, Carlo Dello Russo, Beniamino Pagano, Antonio Barone, Gianluca Formisano e le società Lara Immobiliare, Punto Finance, Rinascimento Italiano Nuvola srl in liquidazione, New Life Italia srl e l’Arca di Noé.

Intanto stamattina alcuni indagati hanno preannuciato di volere essere giudicati con il rito abbreviato. La Dda contesta agli otto indagati - a vario titolo – l’associazione camorristica e il concorso esterno, dopo la sentenza storica emessa dal tribunale di Avellino con la quale vennero scarcerati sei su otto imputati (eccezion fatta di Nicola Galdieri e Carlo Dello Russo perché ristretti per altra causa e condannati in primo grado in quanto presunti componenti del Nuovo Clan Partenio).

In quella sede persero efficacia i sequestri milionari applicati nuovamente a Livia Forte e Armando Aprile. Sotto sequestro sono finiti per ben due volte (nel 2019 e nel 2024) 70 immobili, 26 terreni, 6 società, 3 autoveicoli e quasi 600 mila euro riconducibili al presunto gruppo malavitoso Forte- Aprile-Galdieri e nei confronti degli altri presunti componenti del cosiddetto "clan delle aste", un’altra organizzazione camorristica irpina – distinta dal Clan Partenio - la cui esistenza è stata riconosciuta lo scorso 27 aprile dagli stessi giudici del Tribunale di Avellino al termine del processo denominato "Aste Ok". Per i giudici irpini di "Aste Ok" "i dati processuali acquisiti al termine della lunga istruttoria dibattimentale hanno restituito "con granitica certezza, la prova dell’esistenza di un sodalizio criminale di natura camorristica distinto dal "clan nuovo Partenio". 

A far parte del sodalizio criminale impegnato nella gestione delle aste, nella veste di promotori, organizzatori e partecipi, Nicola Galdieri, Livia Forte, Armando Aprile, Damiano Genovese, Carlo Dello Russo e Beniamino Pagano, e come concorrenti esterni da Gianluca Formisano e Antonio Barone. I pm della Dda di Napoli accusano gli otto indagati "di aver promosso, costituito, organizzato e partecipato nella reciproca consapevolezza dell’apporto causale fornito da ciascuno di essi e dei reciproci ingiusti vantaggi e profitti, a un’associazione di tipo camorristico, operante in Avellino e provincia, per acquisire e per assumere controllo monopolistico inerente alla gestione illecita delle procedure di esecuzione immobiliare, principalmente espletate in seno al Tribunale di Avellino". Agli indagati Antonio Barone e Gianluca Formisano attribuiscono il ruolo di concorrenti esterni per l’apporto fornito al clan.