Quindici, false residenze per le amministrative 2020: tre testimoni in aula

Il processo continua il 18 febbraio per ascoltare altri testi

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Quindici.  

di Paola Iandolo 

False residenze per le amministrative 2020 a Quindici: stamane tre testimoni sono comparsi davanti al giudice monocratico del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone nel processo a carico di quindici imputati. In aula sono stati ascoltati l’ex coordinatore della Polizia di Lauro, S.S., che aveva eseguito accertamenti sulle persone che avevano fatto richiesta di cambio di residenza da Lauro a Quindici. Il teste ha chiarito che dopo aver avviato le indagini hanno scoperto che " i richiedenti abitavano ancora a Lauro”.

Anche il secondo teste G.F., candidato a sindaco nel 2020 della compagine alternativa all’allora sindaco uscente ha confermato che "ci fu un incremento delle residenze in quel periodo. Facemmo presente alla locale Stazione dei Carabinieri che secondo i calcoli nostri eravamo oltre i 150 nominativi. Siamo venuti a conoscenza di tutto dopo aver avuto accesso alle liste elettorali.

L’ultimo teste il dirigente comunale A.S. all’epoca dei fatti Ufficiale di Anagrafe e Stato Civile ha precisato che "ci fu incremento, però in quel frangente ci fu una disposizione del sindaco Rubunaccio indirizzata alla Polizia Municipale per cui le verifiche anagrafiche le avrebbe eseguite lui. Una decisione collegata alla fase di emergenza Covid e per il fatto che avevamo solo due agenti della Polizia Minicipale e che le avrebbe fatte lui come ufficiale di governo, perché voglio ricordare che le funzioni di Anagrafe e Stato Civile sono comunque delegate dal sindaco”.

In aula si torna il 18 febbraio, quando sarà ascoltato il luogotenente Giovanni Pagano, l’ex comandante della stazione di Quindici che aveva compiuto degli accertamenti oltre ad altri quattro testimoni della Procura. Tutti gli atti relativi alle richieste di trasferimento delle residenze erano stati acquisiti e verificati uno per uno dai Carabinieri della stazione di Quindici.Le ipotesi di reato contestate a vario titolo ai quindici imputati sono quelle di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri.

Quattordici capi di imputazione per i quindici imputati. A partire dal falso ideologico commesso da pubblico ufficiale contestato al sindaco di Quindici Eduardo Rubinaccio, che in concorso con altri cinque imputati avrebbe messo a disposizione una sua abitazione, quella di Via Casa Amelia. Nel collegio difensivo ci sono tra gli altri gli avvocati Gaetano Aufiero, Sabato Graziano, Giuseppe Laudati, Cesare Fiorentino, Palmira Nigro, Gerardo Santamaria.