Pallottola all'assessore. Il sindaco: non ci fate paura

L'intervista: "Non temiamo alcuna conseguenza perché stiamo operando nella massima trasparenza"

Il sindaco, Raffaele Colucci: "Ci vorrebbe più tutela per gli amministratori locali, noi lasciati troppo spesso soli"

Sirignano.  

 

di Andrea Fantucchio

“Ho detto all'assessore Fusco vai avanti, non ti preoccupare. Se avessero voluto farti del male, avrebbero agito diversamente”. Il sindaco di Sirignano, Raffaele Colucci, torna sul brutto fatto di cronaca che ha visto coinvolto l'assessore ai lavori pubblici del suo comune, Gennaro Leonardo Fusco (Leggi la cronaca dell'episodio), divenuto oggetto di minaccia con un proiettile che qualche giorno fa gli è stato recapitato nella cassetta della posta.

I: Nonostante la sua tranquillità, la minaccia ha comunque avuto un effetto comprensibile: un passo indietro da parte dell'assessore Fusco, che si è dimesso da capo dell'ufficio tecnico. Ora la delega passa a lei. Si sente minacciato?

“Come le ho già detto noi siamo sereni. Per il passaggio della delega all quale lei fa riferimento, si tratta di un provvedimento ad interim. Concordato con l'assessore, per dare il tempo a lui e alla sua famiglia di rasserenarsi. Poi tutto tornerà come prima, e l'assessore rioccuperà il suo posto. Noi, come giunta, attendiamo lo sviluppo delle indagini. Non temiamo alcuna conseguenza, anche perché stiamo operando nella massima trasparenza. C'è un impegno preso con i nostri elettori. E lo rispetteremo”

I: Le minacce subite dall'assessore Fusco, non sono il primo caso simile a Sirignano. Qualche anno fa ad essere oggetto di intimidazioni fu un consigliere. Vi sentite un bersaglio per qualcuno?

“No, nessun bersaglio. Credo purtroppo che quando svolgi un mestiere simile, anche episodi spiacevoli come quello accaduto siano da mettere in conto. L'importante è essere sereni delle proprie azioni ed agire con trasparenza, non lasciandosi intimorire da nessuno”

I: Sindaco, quello che è accaduto all'assessore Fusco è un episodio che riaccende l'attenzione su una problematica che troppo spesso passa sotto traccia eccetto che in casi di cronaca come questo: i rischi corsi dagli amministratori, in particolar modo quelli che operano in contesti locali. Crede che occorrerebbe maggiore tutela nei vostri confronti?

“Adesso, sarebbe quasi banale rispondere affermativamente. Ma, come le dicevo, metto in conto che nel nostro mestiere possiamo confrontarci con episodi simili. Il problema è molto più complesso. Gli amministratori locali sono da sempre isolati nel proprio compito. Invece di essere tutelati, molto volte diventano facilmente merce per l'opinione pubblica, trattati alla stregua di delinquenti. Lo stato in primis dovrebbe pensare maggiori tutele per il nostro compito: spesso basta una denuncia di un cittadino o di un consigliere d'opposizione per dare il via a dei processi fastidiosi e interminabili. Anche perché si diventa in poco tempo bersagli della stampa che ti massacra con titoloni. Mentre in caso di assoluzione, esce appena un trafiletto”.

I: Sia più specifico: che interventi bisognerebbe realizzare per tutelare un mestiere delicato come il vostro, nel quale molto spesso vi tocca prendere tante decisioni importanti molto velocemente?

“Io credo che la magistratura stessa dovrebbe immedesimarsi nel ruolo che svolgiamo. Chi fa l'amministratore, sopratutto a livello locale, è come un pronto soccorso per gli abitanti del comune che rappresenta: i cittadini non passano certo per enti terzi, ma si rivolgono direttamente al sindaco anche per interventi che non rientrerebbero specificamente nel ruolo che ricopriamo. Molte volte scelte prese con queste premesse ci possono indurre a fare degli errori. Per questo bisognerebbe essere tutelati maggiormente, e non ricordarsi della difficoltà svolta nel nostro lavoro, solo quando accadono episodi spiacevoli”.

I: Grazie sindaco

"A lei"