Quei profondi versi dell'anima, "Tra gli alberi e la terra"

Pubblicata la raccolta di poesie del montorese

Marco De Girolamo. Viaggio nel cuore della terra Il libro si può acquistare anche on line in versione Kindle

Un giovane contadino nel corpo e nell'anima con la passione per la poesia. Una passione che anima il suo sentire, ne scandisce le ore, i momenti, e trasforma in arte i pensieri. Tutti in rima.

Una passione che ha consentito al montorese Marco De Girolamo, 27 anni, di pubblicare la sua prima opera in versi: “Tra gli alberi e la terra”. Ottanta componimenti, che hanno una genesi lunga, iniziata nel 2012. E raccontano di un poeta capace di far danzare le parole, renderle armoniose e vere, con uno stile che richiama in alcuni momenti, Federico Salvatore, cantautore e cabarettista italiano.

Marco De Girolamo si racconta così: «Sono nato 27 anni fa ad Avellino, da piccolo ero un bambino molto vivace, nel corso degli anni e di preciso nell’estate tra la terza e la quarta superiore ho capito l’importanza di studiare. Un professore in particolare, quello di italiano, un vero insegnante di vita, mi ha illuminato, mi ha aperto la mente. È stato un vero maestro per me. Lui e Federico Salvatore sono riusciti a plasmare la mia vena poetica e con il passare del tempo è andata sempre più a definirsi. Una volta diplomato ho avuto varie esperienze lavorative, tra cui installazioni luminarie, muratore, elettricista, giardiniere, meccanico, e altre ancora. Le mie più grandi passioni sono leggere (anche se ultimamente ho abbandonato un po’), l’arte e coltivare la terra. Mi definisco: “contadino nel corpo e nell’anima”, non c’è cosa più nobile del coltivare la propria terra».

L'autore così presenta la sua opera (in vendita anche su Amazon in formato Kindle a 3,63 euro, e in quello cartaceo, per i tipi della Book Sprint, a 14,90 euro): «I giorni passavano, le ore scandite dal ritmo delle stagioni passavano una in fila all’altra come vagoni di un treno. Andare, cercare, guardare, leggere, in un vortice si riunivano, sballottati a destra e a manca, tutti insieme davano voce ad un coro degno dei migliori teatri. Non dava pace quel coro, rinchiuso com’era in quel globo chiamato testa. Di testa in braccio, di braccio in mano, di mano in penna; uscirono! Selvagge parole in un caos assordante, alla rinfusa, pian pian acquietate dal tempo così si riunirono».

I versi di De Girolamo, caratterizzati da una allegria nel raccontare la propria terra, sono anche un inno non nostalgico ma concreto al passato, quando il consumismo e l'abuso delle innovazioni tecnologiche, non avevano ancora intaccato il senso di comunità.

Non mancano anche tratti autobiografici, ed è inevitabile: un poeta non può che scavare nei suoi ricordi, nel suo vissuto più intimo, per regalare con i versi gocce di verità al lettore. La raccolta è dedicata ai suoi genitori.