Minacce attivista gay: interviene l'Arci Benevento

Lo sdegno e il sostegno

Riceviamo e pubblichiamo...

Montemiletto.  

Montemiletto, un piccolo e tranquillo borgo della provincia di Avellino, a due passi da Benevento, un paesino come tanti qui nella zona, nel sud, in quell’ entroterra ormai ridotto ad albergo per anziani, rimasti soli dopo decenni di massive emigrazioni a vario titolo, e mai terminate. Ma c’è chi resta, e prova ad adattarsi in questi contesti difficili, fatti di disoccupazione, scarsità di risorse, poca innovazione e mentalità conservatrice.

Alessandro, giovane studente di Giurisprudenza, gay dichiarato ed attivista per i diritti, non più tardi di giovedi scorso, nel rincasare trova un biglietto sulla porta di casa, un biglietto con su scritto: “schifoso ricchione ma quando ti cacciano di casa?! Sei la vergogna di Montemiletto ci vorrebbe la camera a gas è meglio che ti uccidi!”.

A parte il reato dell’ istigazione al suicidio, è evidente che il tenore di questo messaggio denota la completa idiozia alla base di certe forme di pensiero a metà tra l’umano e l’ animale non ancora evoluto. Sempre di questi giorni è la notizia di una ventiquattrenne di Palermo, lesbica, che solo dopo molti anni ha deciso di denunciare suo padre, che abusava di lei in maniera violenta per “rieducarla” al proprio concetto di “normalità”, nel mentre la madre della ragazza ne augurava la morte, poiché “meglio una figlia morta che lesbica”.

A San Giorgio a Cremano invece, sempre questa settimana che si è appena conclusa ci regala un’altra chicca: tre giovanissimi appena maggiorenni violentano una ragazza nella stazione degli autobus e, tra gli applausi del pubblico di belve che li attendeva all’ uscita della questura e qualche sfortunata dichiarazione dell’ amministratore dell’ azienda dei trasporti, possiamo quindi trarre qualche conclusione. E la deduzione inevitabile non può che essere evidente un capovolgimento del sistema, un capovolgimento dei valori che per salvare l’ apparenza volentieri attenta anche alla vita senza alcuno scrupolo; i violentatori, in ogni caso, sono quei presunti “normali”, che compiono i loro vili gesti per tentare di ristabilire la (loro) “normalità”, ma vi pare normale che per imporre ad altri la propria idea di normalità si faccia ricorso a metodi anormali o anche animali come questi?

Per fortuna c’è chi reagisce: Alessandro da Montemiletto è un attivista per una legge contro l’ omofobia, da sempre sostenuta anche da Arci, assieme a tante realtà sociali, la ragazza di Palermo ha avuto il coraggio di denunciare, così come la vittima di San Giorgio a Cremano. Ma quelli che non  trovano il coraggio di parlare? Quelli che subiscono quotidianamente  in silenzio la “normalità” degli altri? E se tra questi ci fossero proprio i vostri figli, madri, sorelle, fratelli, padri, amici?! Il clima di odio fomentato dalla politica attuale non passerà, non sarà l’ odio a vincere, così non è mai stato, perché da sempre è l’ amore a durare a lungo, e noi siamo dalla parte di chi ama, a prescindere.