Ariano saluta Don Giuseppe: fu il promotore della "messa beat"

Lutto ad Ariano, scompare un simbolo dei Pallottini

Una lunga storia tra emozioni e ricordi indelebili, un maestro di vita per tante generazioni...

Ariano Irpino.  

L'annuncio su facebook di Sergio Formato: "Con te va via parte della nostra vita, abbiamo trascorso insieme tutta la nostra giovinezza", è stato un colpo al cuore per gli arianesi ed in modo particolare, per le tante generazioni che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare le grandi doti umane di Don Giuseppe Colantonio. Con lui se ne va un pezzo di storia di quel glorioso ordine di nome Pallottini, un maestro di vita.  All'età di 88 anni il prete dei giovani, ha terminato il suo cammino nella Parrocchia Regina degli Apostoli in via Ferrari a Roma, capolinea della sua missione sacerdotale.

Una lunga storia, quella di Don Giuseppe, il primo a saper cogliere al meglio i sentimenti giovanili, nell'impegno religioso e civile, anche attraverso la "messa bit". Fu lui il promotore.

Correva il 1965 quando Ariano, dopo il terremoto del 1962 ebbe la fortuna di conoscere la sua grande umanità e il dinamismo tra i giovani. A distanza di poco tempo, dal suo avvento, nacquero i primi gruppi giovanili. Anni di grande impegno e frutti raccolti. Parroco nelle due contrade di Camporeale e Frolice, amato e adottato dalla gente, nelle campagne.

Sostituì don Luigi Di Gulio e divenne responsabile del Centro Formazione Professionale San Vincenzo Pallotti. Una scuola di addestramento professionale che ha formato tante generazioni, offrendo loro lavoro.

Tifosissimo della Roma e assiduo frequentatore della curva nord allo stadio Partenio, nelle sfide in serie A contro l'Avellino. Si legano a lui i primi campeggi al mare di tanti giovani, a Vieste a Baia degli Aranci il suo posto preferito, la mitica avventura delle Stelle Marine di Ostia in ritiro ad Ariano, nelle camerate della struttura dei Pallottini con Don Lotti e la famiglia Pasquinelli, le feste di carnevale, i primi tornei di calcetto sulle mattonelle rosse e le tribune in cemento del campetto Pallottini e tante altre iniziative messe in atto nella chiesa di San Vincenzo Pallotti prima e Sant'Agostino poi.

Lasciò Ariano nel 1987 ma con la sua inseparabile fiat 127 bianca continuò a frequentarla assiduamente in virtù dei legami forti e indelebili con la comunità arianese, che non dimenticherà mai le sue grandi doti di uomo e sacerdote al fianco degli ultimi.