Un soffio di vento scopre la lapide dei morti Covid ad Ariano

"Affinchè nessuno nel tempo a venire possa essere dimenticato"

un soffio di vento scopre la lapide dei morti covid ad ariano

E' il giorno della memoria e del ricordo

Ariano Irpino.  

Non c'è la fatta ad attendere lo scoprimento in forma solenne, il vento ha sollevato prima della benedizione il tricolore che avvolgeva da giorni la lapide in suffragio di tutte le vittime Covid di Ariano Irpino. Ben 48, secondo i dati ufficiali dell'Asl, un numero elevatissimo da marzo 2020 ad oggi.

Una targa quella inaugurata ad Ariano Irpino, nell'atrio di palazzo di città che resterà per sempre nella memoria di tutti.

"A perenne memoria degli arianesi vittime della nefasta pandemia da Covid-19. Concittadini indifesi di fronte al terribile e sconosciuto virus, morti in solitudine, privati del conforto amorevole dei familiari. L'amministrazione comunale, con questa lapide, vuole ricordare il dramma vissuto dalla città, affinchè nessuno, nel tempo a venire, possa essere dimenticato."

Un gesto di vicinanza ai familiari delle persone scomparse fortemente voluto dall'amministrazione comunale tutta, senza distinzione di colori politici. E lo ha dimostrato la presenza in piazza, uniti dallo stesso cordoglio e solidarietà da parte di tutti, maggioranza e opposizione.

Lacrime da parte dei familiari delle vittime, i rintocchi delle campane pari al numero delle persone scomparse in un minuto di silenzio pieno di dolore e ricordi.

Ha preso parte alla cerimonia l'ex commissario straordinario della città del tricolle Silvana D'Agostino, colei che in quei giorni difficili e convulsi, ha protetto la città dalle varie insidie fino a creare una vera e propria sinergia insieme alla grande forza del volontariato e alle varie istituzioni a salvaguardia di una popolazione stremata e confusa: "Non è mai mancata la preghiera comunitaria in quei giorni difficili. Ariano ha dimostrato di essere una città di frontiera, abbiamo pagato il prezzo più alto, sono stati momenti terribili, indicibili, abbiamo lottato contro un nemico sconosciuto ma la vera forza è stata l'unità e la resilienza di questo popolo meraviglioso."

Presenti alla cerimonia autorità militari, civili e religiose a partire dal vescovo Sergio Melillo, il direttore generale dell'Asl Maria Morgante, il deputato Generoso Maraia, il sindaco Enrico Franza e l'amministrazione comunale tutta, associazioni di volontariato e forze dell'ordine. 

Così il sindaco Enrico Franza: "Questa targa commemorativa vuole essere un sugello ad imperitura memoria di coloro che ci hanno lasciato, nella solitudine anche di un letto d'ospedale, perchè ostaggi di questo nemico invisibile, senza volto, infame che ha privato anche i familiari dell'ultimo saluto."

Per il deputato Generoso Maraia: "Ciò che auspichiamo oggi è che questi eventi non vengano dimenticati soprattutto dalle istituzioni, per migliorare soprattutto l'offerta sanitaria. In quei giorni mancava tutto, ambulanze e sistema di tracciamento adeguato. Speriamo che questo sia da insegnamento e lezione per tutti."

Parole di vicinanza alle famiglie colpite dal dolore e nello stesso tempo di speranza da parte del direttore generale dell'Asl Maria Morgante: "Ariano è stata una delle città che ha sofferto di più, in maniera solitaria nei primi momenti, quando non avevamo ancora compreso che cosa in realtà stava succedendo. Una tragedia rivelatasi poi universale e non legata solo a questo territorio che oggi merita rispetto. Il Frangipane ha affrontato per prima con grande coraggio questa emergenza. Siamo stati uniti intorno a questa realtà che aveva bisogno di sostegno. La città lo ha abbracciato, con la speranza di aiutarlo e di essere aiutata. Oggi stiamo uscendo fuori da questa tragedia, abbiamo affrontato tante difficoltà, ma abbiamo ancora tanta strada da percorrere. Ma una luce si intravede, siamo fiduciosi e speriamo di poter parlare non solo di emergenze ma anche di attività ordinaria."

Le parole commoventi di Maria Carmela Grasso, moglie di Sergio Albanese la prima vittima Covid di Ariano Irpino: "Il pensiero in questa giornata va alla sofferenza di mio marito e a quella di tante vittime come lui. Ai suoi ultimi istanti, a chi ha avuto l'opportunità di stargli vicino, un medico, un infermiere e che forse gli avrà chiuso gli occhi."