Aquilonia e la crisi amministrativa, Gala: ecco il motivo dello strappo

Ad un anno dalla crisi amministrativa interviene l'ex sindaco

aquilonia e la crisi amministrativa gala ecco il motivo dello strappo
Aquilonia.  

Ad un anno dalla crisi amministrativa che ha riguardato la maggioranza guidata dal sindaco De Vito, abbiamo raccolto, su questo argomento, il parere dell’avvocato Lello Gala, già sindaco di Aquilonia e consigliere provinciale.

Quali sono state le ragioni dello strappo con il sindaco De Vito dopo oltre sette anni di ininterrotta collaborazione?

A metà legislatura, come è prassi in tutte le amministrazioni che si rispettino, il gruppo Aquilonia Carbonara, di cui io sono il presidente, chiese una verifica politica al fine di esaminare quello che in concreto era stato realizzato e, nel contempo, fare un crono-programma delle iniziative cantierabili fino alla fine del mandato.

Questo appuntamento, risalente a gennaio dello scorso anno che il sindaco preferì fare solo con i consiglieri e non anche con le forze politiche, invece di rappresentare un momento di rilancio della vita amministrativa, cosa d’altronde auspicata da tutti visto lo stallo da più parti lamentato, finì per sancire la rottura tra il nostro gruppo e il resto della maggioranza.

E, paradossalmente, lo strappo non si consumò sulle cose da fare, su cui tutto sommato c’era sempre stata sintonia, ma nel mancato rispetto di un accordo, avvenuto tra gentiluomini subito dopo la vittoria elettorale di cui il sindaco era a conoscenza, che prevedeva il turnover degli assessori con la nomina del vicesindaco ad appannaggio del nostro rappresentante Vito Maglione, primo consigliere eletto.

A questa legittima e sacrosanta richiesta i diretti interessati, con delle argomentazioni che rasentano il ridicolo e la vergogna, risposero picche, cosa questa molto grave ciò in quanto quell’ accordo, seppur non scritto (ecco perché parlavo di patto tra gentiluomini) è provato da diversi sms dal contenuto inequivocabile, alcuni anche di carattere privato, intercorsi da più parti, sindaco in primis, prima che la legislatura iniziasse.

Pertanto, dopo aver constatato che persone con i capelli bianchi erano venuti meno alla parola data, abbiamo preferito, come gruppo politico, prendere le distanze. La dignità per quanto ci riguarda viene prima di ogni altra cosa.

Cosa si è verificato dopo?

Nei giorni successivi alla fatidica riunione, abbiamo per ben tre volte chiesto per iscritto un incontro al sindaco per esporre le nostre ragioni e soprattutto per chiedere lumi rispetto ad un episodio che da subito ci era apparso strano. Inutile dire che quelle richieste caddero nel vuoto, infatti, né il sindaco e né i consiglieri, nemmeno chi era entrato in lista con la chiara funzione di garante dell’intero gruppo consiliare di maggioranza, avvertì, in quel periodo, l’esigenza di organizzare un incontro, quanto meno per un chiarimento. E il perché, col senno del poi, è talmente evidente.

Di quale episodio parla?

Trattasi di un fatto gravissimo che getta più di qualche ombra sull’operato di questa amministrazione e di qualche funzionario: la messa a bando di un concorso pubblico con una procedura palesemente illegittima. Facemmo l’impossibile per cercare di dissuadere il sindaco e il resto della maggioranza da questo “fattaccio” ma ci scontrammo da subito con una indifferenza mista a presunzione che ci lasciò basiti, infatti, come detto innanzi, nessuno dei consiglieri si preoccupò della cosa, non ebbero nemmeno la decenza di ascoltare le nostre tesi, dettero retta al sindaco che bollò la cosa come “solo sciocchezze”. Sta di fatto che quel concorso è stato annullato per gravi illegittimità solo a seguito di una nostra denuncia politica.

Ma la cosa più strana, che genera più di qualche sospetto, è quanto si è verificato dopo. “I magnifici sei”, ossia coloro i quali oggi reggono per un solo voto le sorti dell’amministrazione De Vito, a seguito di questo episodio, al posto di fare chiarezza sul come, sul perché e, soprattutto ad opera di chi, si era verificata questa grave illeicità, estremamente penalizzante soprattutto per i giovani locali, hanno pensato bene di disfarsi di chi aveva evidenziato l’anomalia e continuare l’avventura con la stessa ”collaudata squadra”. Ciò ha determinato l’adozione di altri atti contra legem, prima fatti e poi repentinamente annullati e altri ancora che ora sono al vaglio degli organi competenti e di cui, avendone contezza, ho motivo di ritenere che potrebbero cambiare le sorti di questa amministrazione.

C’è da sottolineare che tutti questi strani episodi, che naturalmente siamo in grado di provare, non si sono mai verificati nei sette anni precedenti ciò a dimostrazione che il nostro gruppo garantiva, in uno alla buona amministrazione, la legalità di tutti gli atti adottati.

Non va sottaciuto, inoltre, che in un siffatto contesto, con atti illeciti “sfornati a go go” , le minoranze consiliari, in pratica mai “entrati in partita” in questa legislatura, hanno “opposto” un desolante e colpevole silenzio. Ma pure di questo daremo conto a tempo debito.

Il vostro gruppo adesso come è collocato?

In questo scorcio di legislatura che ci rimane, il nostro gruppo, farà quello che ha sempre fatto: impegnarsi costantemente per il bene collettivo attraverso iniziative di cui alcune sono state già realtà, altre ancora sono in cantiere; siamo iperattivi come sempre, i nostri seguitissimi profili social, sempre aggiornati, lo dimostrano, noi documentiamo ogni iniziativa che facciamo, ecco perché non temiamo nessuna rivalità. Il Gruppo Aquilonia-Carbonara, voti alla mano, è stato determinante in entrambe le elezioni a sindaco del sig. Giancarlo De Vito anche se oggi l’interessato fa finta di essersene scordato e, pur di rimanere a galla, è intento a reclutare personaggi che in passato hanno pubblicamente rifiutato di sostenerlo e, in alcuni casi, lo hanno addirittura denigrato e deriso.

Quale futuro per il vostro gruppo?

L’associazione politico-culturale Aquilonia-Carbonara altro non è che la derivazione di altri gruppi e movimenti che da oltre trent’anni sono stati parte attiva della vita politica del nostro paese. E’ dal 1990, anno in cui sono stato eletto sindaco con la lista “Democrazia e Progresso”, che almeno un nostro rappresentante siede in consiglio comunale ciò a dimostrazione di un legame solido e forte con una parte importante della nostra comunità. Il segreto di questa longevità politica è semplice, noi, a differenza di altri, non viviamo di luce riflessa, non improvvisiamo, siamo dotati di uno staff tecnico-legale composto da professionisti di assoluto livello che ci supporta h24 (lo stesso che ha permesso a questo sindaco di rimanere a galla per sette anni e passa), noi “la politica”, nel senso nobile del termine, la facciamo tutti i giorni, attraverso il contatto quotidiano con la gente a differenza di certi personaggi in cerca di autore che si presentano puntualmente solo a ridosso delle elezioni comunali.

Con questi presupposti affronteremo, senza timore alcuno, le prossime sfide che certamente ci vedranno protagonisti.

Il tempo sarà galantuomo, come sempre.