Insulti omofobi dopo post su Candelora: Ancora odio, ma le cose stanno cambiando

Il commento di Carlo Cremona presidente iKen Aps Ets

insulti omofobi dopo post su candelora ancora odio ma le cose stanno cambiando
Avellino.  

 "Siete solo depravati". "I sodomiti sono stati sterminati tutti da Dio". "Che vergogna!". "Che schifo!". "Questa è la chiesa di Satana!". Sono solo alcuni dei numerosi messaggi omofobi che appaiono sotto un video postato su Instagram da Carlo Cremona, presidente iKen Aps Ets e componente dell'osservatorio Lgbt della Regione Campania, dal titolo "Un amore benedetto a Montevergine" che in pochi giorni ha superato il mezzo milione di visualizzazioni con circa 4mila like e più di 2mila commenti. "Il 2 febbraio 2025 - ricostruisce Cremona - durante la Candelora di Montevergine, l'Abate ha benedetto pubblicamente Carlo Cremona e Marco Maria Taglialatela, insieme dal 1994 ed uniti dal 2016. Un momento storico che ha squarciato i cuori dei presenti, affermando che l'amore è per tutti e tutte, senza esclusioni. Questa benedizione è il frutto di oltre 20 anni di militanza e dialogo portati avanti da Carlo, Marco, Vladimir Luxuria e tante altre persone che, con il supporto di Donata Ferrante e del territorio irpino, hanno trovato in Montevergine un rifugio per chi si sente oppresso e giudicato un ascolto ed un abbraccio. Presenti Padre Riccardo, Vladimir Luxuria, Priscilla, Massimo Saveriano (Per Grazia Ricevuta APS) e diversi sindaci, tra cui la Sindaca di Avellino. La Candelora è luce. L'amore è per tutti. E la luce non si spegne". "Il post in questione - si sottolinea - ritrae un momento intimo e privato, ripreso da terzi, in cui Carlo Cremona presenta suo marito Marco Maria Taglialatela. Quell'istante, che avrebbe dovuto rimanere nel riserbo e nel rispetto della sua dimensione personale, è stato invece diffuso pubblicamente, senza considerare il contesto sacro e la solennità della Candelora di Montevergine. La benedizione impartita da Padre Riccardo non era stata espressamente richiesta né intendeva assumere un valore politico, ma ha rappresentato un gesto di apertura e accoglienza da parte della Chiesa contemporanea. I numerosi commenti d'odio giunti sotto il post mostrano, invece, quanto persistano visioni ancorate a concezioni superate, negando la portata di quell'atto, che aveva come unico scopo quello di riconoscere la dignità di ogni forma d'amore". "E la comunità ha risposto alla grande, inondando il post di amore, surclassando quelli negativi. Questa è la dimostrazione - conclude Cremona - che la Chiesa è più aperta del passato, una chiesa moderna, una nuova linea che viene incontro alla comunità Lgbt quella sposata da Papa Francesco che verrà ribadita anche nel Giubileo".