"Il Comune di Mirabella Eclano si trova ufficialmente in predissesto finanziario, come dichiarato dalla stessa Giunta nel rendiconto consuntivo 2024. Il disavanzo di ben 6.480.718,23 € (con un incremento del 138,89% rispetto all’anno precedente), è il risultato di anni di gestione disinvolta, disattenzione nella riscossione delle tasse e spese non giustificate".
A denunciarlo attraverso una nota sono i consiglieri di Rinascita Eclanese che esprimono forti preoccupazioni per il futuro della comunità della Valle del Calore.
"La Giunta, invece di concentrarsi sulla gestione efficiente delle risorse pubbliche, ha preferito investire tempo e denaro in feste, eventi e spese elettorali mascherate da "interventi urgenti”. Nel frattempo, il Comune ha accumulato un debito gravissimo, che ora obbliga i cittadini a farne fronte.
Mentre i cittadini onesti pagano le loro tasse, le risorse sono state dissipate senza un piano serio per l’equilibrio finanziario. Il dato è inquietante: solo il 26,72% delle entrate proprie è stato riscosso, con una perdita accertata di oltre 3 milioni di euro dalle tasse non pagate.
La domanda è legittima: è stato un errore di gestione o una scelta politica tollerare l’evasione fiscale?
Ora, con il ricorso al piano di riequilibrio pluriennale (art. 243-bis Tuel), il Comune potrebbe mettere al massimo le tasse locali, alienare i beni pubblici e ridurre i servizi ai cittadini. Ma la verità è che la gestione passata ha prodotto un disavanzo tale che solo i cittadini onesti, quelli che hanno sempre pagato le tasse, saranno costretti a ripianare il debito creato da altri.
Chi ha sempre pagato le tasse pagherà anche per gli evasori. Chi ha amministrato in modo disinvolto, scarica la responsabilità sui cittadini onesti.
Invitiamo l’amministrazione a prendere atto delle proprie responsabilità, ad avviare un confronto serio con i cittadini e a fornire immediatamente un piano trasparente per uscire dalla crisi senza ulteriori sacrifici imposti alla comunità.
Questo disavanzo è una responsabilità politica, e non possiamo permettere che a pagarne il prezzo siano sempre i soliti".
