Fino al 31 luglio Baronia e Fortore vivranno con i rubinetti a intermittenza: San Sossio, Trevico, Vallesaccarda, Zungoli senz’acqua ogni notte 22-06. Pontelandolfo addirittura 20-04.
Motivo ufficiale: «consumi elevati + calo risorsa». Traduzione reale: serbatoi vuoti perché la rete disperde più di quanto consegni. Fin qui la cronaca.
Uniamoci per l'acqua:
"Domanda: perché nessun sindaco - nemmeno uno - ha bussato al Governo per chiedere i fondi d’emergenza previsti dalla legge?
Il fondo di solidarietà nazionale per le calamità idriche (art. 1-bis D.L. 215/2021) rimborsa fino all’80 % dei lavori urgenti.
Il fondo Mipaaf-Mef 2024 ha ancora 400 milioni disponibili per opere idriche, scadenza novembre.
La Protezione Civile può dichiarare lo stato d’emergenza in 24 ore aprendo una contabilità speciale.
Servono tre firme: i 28 Sindaci colpiti, il Presidente della Provincia, la Regione. Eppure le fasce tricolori preferiscono firmare ordinanze notturne e tagliare nastri piuttosto che Pec con richiesta di fondi. Si chiude l’acqua ai cittadini perché “piove troppo poco”, ma non si apre un solo canale istituzionale per far piovere soldi pubblici su adduttrici e tubi colabrodo.
Sindaci: la responsabilità è vostra
Votate i bilanci “in utile” di Alto Calore, alzate la mano in assemblea, ma quando c’è da pretendere risorse nazionali restate fermi. Lasciate che la Regione si trinceri dietro i “progetti non esecutivi” e che il Governo ignori la crisi. Intanto i cittadini pagano tariffe piene per un servizio a fasce orarie e la privatizzazione avanza, passo dopo passo.
Ora basta.
Convocate mmediatamente un consiglio comunale congiunto (online o in presenza) e votate la richiesta di stato d’emergenza idrica.
Inviate la Pec al Dipartimento Protezione Civile e ai Ministeri competenti: decreto d’urgenza o dimissioni simboliche, scegliete. Pubblicate il cronoprogramma dei cantieri che volete finanziare: chilometri, costi, penali.
Se non lo farete, il coprifuoco dell’acqua diventerà la vostra eredità politica. E i cittadini sapranno a chi presentare il conto, in bolletta e alle urne". Fi qui la nota del comitato “Uniamoci per l’Acqua.
